Non c’è pace per la scuola: già funestato dall’avvento della “pessima scuola” renziana, l’inizio dell’anno scolastico ha visto nella nostra città episodi di incuria e degrado incredibili, con il crollo di pezzi di intonaco in vari plessi delle scuole primarie e dell’infanzia di Pisa, fortunatamente in momenti in cui non erano presenti i bambini nelle aule o nei corridoi.
“Merito” innanzitutto del governo, che taglia risorse agli Enti Locali (Comuni e Province) addetti alla manutenzione degli edifici scolastici, preferendo una propaganda massiccia che fa credere all’opinione pubblica che vi siano investimenti in atto per “abbellire” (!) e mettere in sicurezza alcuni edifici in tutto il territorio nazionale (con risorse di qualche centinaio di milioni di euro, laddove ne occorrerebbero miliardi).
“Merito” però anche delle Amministrazioni locali, in questo caso guidate dal Presidente della Provincia e Sindaco di Pisa Filippeschi, che si allineano con le politiche nazionali senza manifestare neppure disagio per i tagli agli Enti Locali e avallando completamente la deriva del Partito Democratico verso il “partito della Nazione”, sempre più espressione di interessi economico-finanziari di aziende e banche piuttosto che degli interessi dei cittadini e soprattutto delle fasce sociali più deboli.
Il disimpegno pubblico, nonostante le promesse e gli annunci, è una scelta ben precisa che il Governo Renzi porta avanti e della quale a farsene portavoce a Pisa è addirittura il Prefetto Visconti che in una recente intervista ha lanciato la proposta che banche, fonazioni, i Lions e il Rotary si facciano avanti per adottare una scuola finanziandone la manutenzione.
Questo intervento a gambe tesa del Prefetto è a nostro avviso non solo inopportuno ma in evidente contrasto con il ruolo istituzionale che questi dovrebbe ricoprire. Invitiamo il dottor Visconti a svolgere invece le sue funzioni che sono quelle di garantire un regolare e sicuro svolgimento delle lezioni in plessi scolastici a norma ed agibili.
Al contempo in una situazione di simile fatiscenza come quella manifestata in queste settimane da vari edifici scolastici pisani, e che si uniscono a quelli delle scuole medie e superiori di città e provincia, sarebbe dovere primario della Consiglio provinciale e della Giunta Filippeschi intervenire con investimenti massicci per ripristinare un minimo di condizioni e di sicurezza in ambienti dove vivono per molte ore al giorno bambini e in cui lavorano centinaia di lavoratori e lavoratrici.
Non è solo un auspicio, ma una necessità politico-amministrativa: rompere la gabbia delle politiche di austerità, con annesso il patto di stabilità che impedisce agli Enti Locali di spendere per mettere in sicurezza ambienti di lavoro e di vita delicatissimi, come quelli degli edifici scolastici, e di fare investimenti per la comunità è diventata una priorità politica.
Occorre coraggio, oltre alla coscienza che continuare in questa direzione significa andare verso il disastro, o qualche tragedia annunciata: un coraggio che Filippeschi e gli esponenti del PD locale, oltre che nazionale, non hanno o non vogliono avere. Per il bene comune, sarebbe dunque meglio che se ne andassero!