Il nuovo Cda di Toscana Aeroporti un mix di poteri forti: i soci pubblici non tutelano gli interessi della collettività

Oggi l’assemblea dei soci di Toscana Aeroporti, la società nata dalla fusione tra Sat e Adf, che sancirà la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione. In realtà si tratterà di ratificare figure decise in anticipo, anche se in apparenza verranno scelti i nomi tra due liste di candidati: la prima espressa dagli azionisti Corporacion America Italia (55,7% del capitale sociale di Toscana Aeroporti) e Sogim (5,79%); la seconda presentata dagli azionisti Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze (6,58% del capitale sociale), Regione Toscana (5,03%), Provincia di Pisa (4,91%), Camera di Commercio di Firenze (4,51%), Comune di Pisa (4,48%) e Camera di Commercio di Pisa (4,17%).

I nominativi proposti sono la piena espressione di una operazione politico-finanziaria che da anni denunciamo che rende ancora più chiari i nuovi nessi tra il Partito Democratico e i poteri economici nazionali e regionali, il tutto sotto l’abile regia di Matteo Renzi.

Ai vertici della nuova società una galassia di figure legate direttamente all’attuale Presidente del Consiglio: da Marco Carrai, “amico” del premier, a Jacopo Mazzei. Tutti sostenitori della Fondazione, che ha finanziato le campagne di Matteo Renzi e la kermesse della Leopolda. Senza dimenticare Elisabetta Fabri (Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Starhotels) nominata nel 2014 proprio dal governo Renzi membro del CdA di Poste Italiane.

A questi si aggiungono nomi e volti “nuovi” dell’imprenditoria pisana come quelli di Pierfrancesco Pacini e Stefano Bottai.

Non passa inosservata, infine, la decisione del sindaco Filippeschi di proporre come rappresentante del Comune di Pisa, l’assessora all’urbanistica uscente Ylenia Zambito, dentro una logica di potere e di equilibrio interno al Partito Democratico pisano, che pone seri problemi di opportunità rispetto ad un evidente conflitto tra il ruolo di controllore e controllato per l’amministrazione comunale

Il nuovo Consiglio d’amministrazione sarà, quindi, un mix dei poteri forti del mondo dell’imprenditoria, delle banche (a partire dal Monte dei Paschi di Siena) e della finanza, in una commistione per cui la distinzione fra interessi pubblici e interessi privati è completamente scomparsa.

Si svela, se ce ne fosse ancora bisogno, la natura delle decisioni assunte dalla Regione Toscana, dal Presidente Rossi, dal Comune di Pisa e dal Partito Democratico a supporto di questo intreccio politico-finanziario, suffragato oltretutto dal finanziamento governativo per milioni di euro per la realizzazione della nuova pista di Peretola.

Tutto ciò dovrebbe porre una domanda sulla reale indipendenza delle politica e delle istituzioni dai grandi poteri economico-finaziari e su come non recuperando questa indipendenza si possono realmente salvaguardare gli interessi della collettività.

 

Una città in comune

Partito della Rifondazione Comunista

Possibile

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