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Il paesaggio ha un piano
Approvato fra le polemiche. La Maison parla a voto finito e fa arrabbiare tutti
Il consiglio regionale ha varato a maggioranza il piano del paesaggio quasi in zona Cesarini. Domani si chiude infatti la legislatura e fino all’ultimo si è temuto uno slittamento alla prossima legislatura. Hanno votato a favore la maggioranza, Sel, Rifondazione e Comunisti. Contrarie le opposizione. Dopo il voto ha preso la parola l’assessore all’urbanistica Anna Marson che ha scatenato un putiferio in aula. Nel metodo perché è intervenuta a votazione avvenuta. Nel merito perché, definendosi «parzialmente soddisfatta», ha sostenuto che nella discussione sul piano è prevalso spesso l’interesse privato su quello pubblico.«Le prove che questo piano ha dovuto sopportare non sono state facili anche se la portata storica dell’evento è incommensurabile. Questo piano pone le basi per un diverso sviluppo più adatto all’oggi e non basato sulla distruzione del patrimonio ambientale ma sul suo sviluppo futuro», ha sottolineato la Marson. Che ha poi aggiunto: «Da una parte esprimo soddisfazione per il proposito di disegnare la Toscana» dall’ altra di rammarico per un «percorso costellato da cedimenti, contraddizioni e indebolimenti, che hanno lasciato il segno anche nel piano».
Molti consiglieri si sono sentiti offesi e hanno abbandonato l’aula. «Quello della Marson è stato un capolavoro di stupidità politica. E di arroganza, vigliaccheria e disprezzo dell’istituzione. Intervenire a dibattito chiuso e a votazione esaurita, quando ormai non erano ammesse repliche, è uno schiaffo che non ha giustificazioni», ha tuonato il leader dell’opposizione Alessandro Antichi. Mentre il consigliere del Pd Gianluca Parrini, dopo un attacco feroce, così si è rivolto alla Marson: «L’unica cosa positiva è che lei tra poche settimane sarà per questa regione solo un brutto ricordo».
Per il governatore Enrico Rossi il piano è «un esempio di buona politica: non blocchiamo certo l’attività di escavazione del marmo. Restituiamo alle attività agricole 200 mila ettari di bosco. Basterà dimostrare che un tempo erano terreni agricoli. Però lasciamo le piscine sulle spiagge alla riviera romagnola». Sopra i 1200 mt le cave cesseranno Le opposizioni. Secondo Nicola Nascosti (Fi) «si è voluto cambiare all’ultimo momento un testo che, pur con i suoi problemi, era la sintesi migliore possibile. Nella provincia di Massa Carrara il settore lapideo consente a 10 mila lavoratori di guadagnare 210 milioni di euro ogni anno, mentre le monocolture in Toscana, soprattutto nel settore vitivinicolo e florovivaistico continuano ad essere uno dei settori portanti dell’economia. Il piano mette in discussione questi settori».Andrea Agresti, consigliere di Grosseto del Ncd, ha osservato che «politicamente, questo piano è fortemente controverso rispetto a come era nato e alle sue intenzioni di- Rossi: no al modello Langhe chiarate, e esce ridimensiona- ma 200mila ettari di bosco potranno to rispetto alla sua adozione. essere restituiti all’agricoltura.
Le oltre 600 osservazioni sono tante, tantissime per un piano di così grande scala. Per di più, in gran parte questa valanga di osservazioni è giunta dagli enti locali».Infine Monica Sgherri (capogruppo Rc-Ci) ha giudicato positivamente la presentazione del maxiemendamento perché grazie ad esso «si torna alla versione precedente del piano. Ringrazio Rossi che si è dovuto sporcare le mani».