mercoledì 2 luglio 2014 Testata: TIRRENO PISA Pagina: V
Il piano casa? Una guerra ai poveri
Mozione di Ciccio Auletta (Una città in Comune). Sfratti: situazione d’emergenza
Qui come in altre dodici città d’Italia, è stata depositata la mozione di disobbedienza dei comuni all’articolo 5 del Piano casa. La legge 80 del 2014 prevede che non solo chi occupa abusivamente un immobile senza titolo non possa richiedere la residenza, ma anche non avere allacciate le utenze come l’acqua e la luce. «La legge – ha spiegato Ciccio Auletta che ha depositato la mozione per Rifondazione comunista e Città in comune impedisce a persone che occupano una casa perché in difficoltà, a non poter uscire dalla situazione in cui si trova, perché senza la residenza non ha diritti. Chi è senza residenza – ha aggiunto Auletta – non può, ad esempio, rivolgersi all’ufficio di collocamento, avere la carta d’identità necessaria per firmare un contratto di lavoro valido, accedere ai servizi sociali». La mozione presentata anche in altri comuni d’Italia di varie grandezze, come Brescia, Siena, Ancona, L’Aquila, Roma, Bari e Messina invita il sindaco a disapplicare il piano casa e gli chiede di inviare una circolare all’ufficio anagrafe affinchè questo attribuisca la residenza «a tutti i cittadini – si legge nella mozione – italiani e stranieri,che abbiano dimora abituale nel territorio del Comune, indipendentemente dalla natura della loro dimora (e quindi anche a coloro che abitano in alloggi inidonei o occupati, in luoghi impropri o sprovvisti dei requisiti igienico-sanitari, in campi, roulotte o baracche e simili)». Inoltre la mozione esorta il sindaco e le giunta a inserire «nella prima assemblea utile delle singole aziende partecipate che gestiscono le utenze, la ri chiesta di non procedere all’applicazione dell’articolo 5 al comma 1 della legge 80 del 24 maggio 2014». “Il piano casa è una guerra ai poveri – ha detto ancora Auletta – a chi occupa un’immobile perché in stato di difficoltà ed è incostituzionale andando contro a numerosi articoli della Costituzione tra cui, solo per citarne un paio, i12 ed il 16». A Pisa la situazione abitativa è allarmante secondo l’Unione inquilini che ha reso noto i dati del Tribunale di Pisa sull’andamento degli sfratti degli ultimi sei anni. «Siamo passati da 630 richieste di esecuzione di sfratti del 2008 – ha detto Virgilio Barachini presidente dell’Unione inquilini di Pisa alle 3227 del 2013: oltre il quintuplo. Nel 2008 le richieste di esecuzione di sfratto erano 630, le sentenze per morosità 387 e gli sfratti eseguiti 92; nel 2012 sono stati eseguiti 330 sfratti e le sentenze per morosità sono salite a 531. Nel 2013 gli sfratti eseguiti sono calati a 268 e le sentenze per morosità hanno raggiunto il massimo negli ultimi 6 anni: 604. A luglio 90 famiglie potrebbero finire in strada perché sfrattate e – ha aggiunto Barachini – non potranno accedere ai quattro milioni di giuro di finanziamenti del fondo sfratti stanziati dall a Regione Toscana e bloccati perché mancano i decreti attuativi».
Valentina Villa