IL TAR condanna nuovamente il Comune: annullate due nomine dirigenziali

La giunta Conti conferma, ancora una volta, di muoversi fuori dalla legalità: il Tribunale Amministrativo della Toscana ha infatti annullato tutti i provvedimenti con cui l’amministrazione ha recentemente nominato tramite chiamata per mobilità due nuovi dirigenti. La sentenza, scaturita dal ricorso di un dipendente comunale, è nettissima nel denunciare l’operato non trasparente del Comune di Pisa, in violazione dei diritti di un suo lavoratore. Un ennesimo schiaffo della giustizia amministrativa alla giunta leghista, dopo quello assestato, neanche due mesi fa, dalla sentenza che ripristinava la previsione della moschea a Porta a Lucca in nome della libertà di culto.

Anche in questo nuovo caso, i giudici amministrativi mettono in evidenza come gli atti della giunta siano privi di motivazioni e contraddittori, e non tengano conto di situazioni di diritto evidenti, omesse in maniera consapevole e sistematica, esponendo il Comune anche al pagamento delle spese legali.

Da tempo siamo fortemente critici sulla gestione del personale da parte della giunta. Questa sentenza smaschera la strategia ad excludendum condotta dall’amministrazione contro alcune figure. In relazione alla procedura di mobilità, già a novembre 2019, avevamo presentato un question time con il quale chiedevamo al Sindaco e alla giunta la motivazione per cui si adottasse una procedura di mobilità per reperire personale dirigenziale, invece che attingere per scorrimento alla graduatoria esistente: la stessa obiezione formulata chiaramente dai giudici amministrativi.

Nel question time di novembre ammonivamo l’amministrazione a non esporre il Comune a possibili contenziosi, che invece si sono puntualmente verificati. La risposta del Sindaco in Consiglio comunale è stata, oltre che inadeguata, imbarazzante e imbarazzata per le taciute finalità dell’avviso di mobilità, pubblicato in fretta e furia due giorni prima del Decreto Salva Imprese, che avrebbe prorogato la validità delle graduatorie. Altrettanto imbarazzante è l’assunzione dei due dirigenti, anch’essa in fretta e furia, il 3 giugno ossia una settimana prima dell’udienza del TAR dove è stato deciso l’annullamento degli atti.

La domanda adesso è: a quale titolo i nuovi dirigenti continuano a operare in Comune, essendo stati annullati dal TAR tutti gli atti della loro nomina? Ci chiediamo se l’amministrazione stia applicando la sentenza, che è immediatamente esecutiva, oppure se stia pensando scelleratamente, come nel caso della moschea, di ricorrere al Consiglio di stato. Da parte nostra porteremo con urgenza la questione in Commissione di controllo e garanzia e procederemo anche alla segnalazione alla Corte dei Conti.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista – Pisa Possibile

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