In consiglio comunale il caso delle bancarelle del Duomo

IL Tirreno Pisa

In consiglio comunale il caso delle bancarelle del Duomo
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Garzella (Fi-Pdl) chiede la ricollocazione in Piazza dei Miracoli entro il mese di febbraio. Rinviato per le dimissioni di Danti, ex assessore alla cultura, il question time sul parco urbano di Cisanello

PISA. Il consiglio comunale di giovedì 12 febbraio (dalle 15, Sala Regia del Comune) sarà aperto da un question time, cioè da una domanda fatta dai consiglieri comunali con l’obbligo di una risposta immediata da parte dell’Amministrazione Comunale. Il consigliere Giovanni Garzella (Fi-Pdl), chiede “la ricollocazione delle bancarelle del Duomo entro il mese di febbraio, come prevede il Consiglio di Stato, che parla di temporaneità legata ai lavori che sono finiti”.
Il secondo question time, del consigliere Marco Ricci (Unacittàincomune-Prc), sul paro urbano di Cisanello è stato invece rinviato in seguito alle dimissioni dell’assessore alla cultura Dario Danti. Ricci chiede a che punto sia il “processo partecipativo per la progettazione del Parco di Cisanello”, in considerazione, in particolare, “del ritardo accumulato rispetto al cronoprogramma previsto dal progetto presentato alla Regione”.
Il consiglio affronterà poi, grazie ad una mozione – prima firmataria la consigliera Alessandra Mazziotti (Pd) – la richiesta di distaccare una sede della Polizia Municipale, oltre ad altre attività sociali e culturali, nel quartiere delle Piagge.
Successivamente tratterà, per iniziativa di una mozione presentata questa volta da Garzellala situazione, ad oggi, della Storica Biblioteca Universitaria della Sapienza.
Infine, il consiglio discuterà, per iniziativa dei consiglieri Gino Logli e Riccardo Buscemi, entrambi Fi-Pdl, la situazione del complesso edilizio denominato Pisa81. “Nei giorni scorsi – scrivono i due consiglieri – una cooperativa denominata Pisa81 ha inviato agli inquilini dell’omonimo complesso edilizio situato nella zona delle Piagge, di proprietà della Fondazione Enpam, una proposta d’acquisto prevedendo un’offerta di vendita agli inquilini conduttori e in subordine l’acquisto dell’invenduto, comunicando la volontà di acquistare gli appartamenti sfitti del complesso (alcune decine sui duecento totali) e la nuova operazione di vendita potrebbe presentare problemi edilizi ed urbanistici a cui l’amministrazione comunale non può sottrarsi per dovere di istituzione, di memoria storica e di valenza sociale”.

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