Domani 3 marzo è la giornata per lo Sciopero Globale per il Clima convocato dal movimento Fridays for Future. Anche in Italia, anche a Pisa, i giovani tornano in piazza per ricordarci che la crisi climatica è tra noi e che la politica non sta dando le risposte necessarie ad affrontarla.
In questo momento di particolari emergenze, in cui siamo ormai di fatto parte di una guerra alle porte dell’Europa, in cui la crisi energetica ed economica e l’aggressione del sistema capitalista sulla vita delle persone stanno rendendo sempre più difficile la vita di milioni di persone a vantaggio del profitto di pochi, sentiamo che è sempre più importante lottare per una società dove lo sfruttamento della natura e delle persone lascia il posto a una società equa e sostenibile per le generazioni presenti e future. I segnali del clima e del Pianeta ci dicono che non possiamo più aspettare. I segnali della politica invece, a livello locale, nazionale e internazionale non sono incoraggianti e indicano una totale inadeguatezza della nostra classe dirigente: in Italia, il governo Meloni non prende minimamente in considerazione la necessità e l’urgenza di decarbonizzare la nostra economia: è alla ricerca nuove fonti fossili, non ferma sussidi e trivellazioni, blocca di fatto il risparmio energetico nel settore edilizio, limita i finanziamenti per la mobilità ciclabile, non ha nessun piano per la riduzione delle emissioni di gas serra né per l’adattamento al cambiamento climatico che sta rendendo l’ Italia una terra siccitosa ed esposta agli eventi climatici estremi.
Anche qui in Toscana il centrosinistra continua a progettare grandi opere che erodono il suolo, aumentano le emissioni e distolgono finanziamenti ingenti dalle vere necessità delle persone e dell’ambiente.
Questa concezione del tutto irresponsabile e dannosa della gestione del territorio e dell’economia porterà innanzitutto un enorme danno alle società umane, creando nuova povertà e danneggiando l’ambiente in cui viviamo in modo che diventa sempre più difficile cambiare rotta. Dobbiamo dare invece delle risposte urgentemente, per noi e per le generazioni future. Partendo innanzitutto dalla nostra città e dal nostro paese, possiamo fare molto.
A Pisa, in Toscana, dobbiamo e possiamo fermare le grandi opere del cemento nel nostro territorio, tutelare il Parco di San Rossore da chi vuole eroderne la superficie protetta e da chi vuole costruirci, possiamo cambiare radicalmente il modello di mobilità evitando traffico ed emissioni e rendendo inutile e obsoleta la costruzione della nuova tangenziale Nord Est. Possiamo incentivare la nascita di comunità energetiche rinnovabili e solidali per diminuire i consumi elettrici favorendo l’autoproduzione e l’autoconsumo incentivare pratiche di consumo che diminuiscano radicalmente l’uso di risorse, di energia e di acqua.
Possiamo fare molto ma dobbiamo cambiare in fretta, qui ed ora, a partire dal futuro governo di questa città.
Una città in comune