Inchiesta Keu: il silenzio favorisce solo la criminalità. Anche noi in piazza a Santa Croce

Mentre è ancora in corso l’inchiesta sui fanghi inquinanti usati a tonnellate come materiale di costruzione in mezza Toscana, mentre le richieste di chiarimento politico su questa vicenda stanno facendo emergere le gravissime responsabilità di alcuni amministratori a livello locale e regionale, esponenti di primo piano del PD chiedono invece di stare in silenzio e minimizzano quanto sta accadendo.

L’ex assessora all’ambiente Federica Fratoni si è detta «preoccupata del rischio che questo distretto corre a causa di questo dibattito»; Dario Parrini, esponente del PD presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, ha affermato che «non ci sono state né porcherie né atti di sottomissione legislativa a loschi interessi privati».

Queste affermazioni sono indecenti, invitano ad atteggiamenti di omertà che possono solo favorire il diffondersi di comportamenti criminali. Ma non sono isolate, né sorprendono all’interno delle forze politiche di governo in Regione. Gli esponenti del PD e alleati, con poche eccezioni, stanno facendo di tutto per arginare i danni politici – e non quelli economici né quelli ambientali – di quanto è accaduto.

È questo il vero obiettivo, non il benessere delle società del territorio: se a Fratoni o Parrini interessasse davvero il futuro del distretto e della sua economia, si occuperebbero prima di tutto di far andare fino in fondo l’inchiesta, in modo da far emergere in tutta la sua estensione la rete di complicità e gli effetti nocivi che i comportamenti illeciti hanno causato. Un ambiente economico sano non ha paura della trasparenza, anzi la pretende a propria tutela e garanzia. Non è possibile accettare di vivere in un sistema politico corrotto, legato a imprese che evadono i controlli ambientali. Una società che vuole il benessere non può camminare su tonnellate di terreno avvelenato.

Per questo sabato 29 maggio saremo a Santa Croce sull’Arno insieme a Libera e alle tante associazioni che insieme alla cittadinanza saranno in piazza a chiedere giustizia e trasparenza. Vogliamo sapere dove sono stati utilizzati i materiali tossici, pretendiamo che i partiti al governo della Regione si assumano le proprie responsabilità e facciano chiarezza sui legami illeciti che hanno portato all’elusione dei controlli ambientali. Il silenzio favorisce solo la criminalità.

Una città in comune

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