Il gravissimo incidente sul lavoro avvenuto nei cantieri Overmarine nella zona dei Navicelli per cui in queste ore un lavoratore si trova tra la vita e la morte non si può inserire tra le tragiche fatalità. Tant’è non subiscono certo una riduzione gli infortuni sul lavoro e le morti bianche nel nostro paese, vera emergenza sicurezza nazionale; non percepita ma reale.
I vergognosi numeri che a tale riguardo ci vengono forniti ci dicono anche che il settore della cantieristica è uno dei più a rischio soprattutto per il ricorso indiscriminato all’appalto e al subappalto, metodo utilizzato indiscriminatamente per diminuire i costi di produzioni di lussuosi beni (yacht) destinati a chi ha potenzialità economiche finanziarie elevatissime.
Massimiliano Garbocci lavorava in quel cantiere secondo le ricostruzioni apparse sulla stampa, come lavoratore autonomo, padrone di se stesso non per scelta ma per rispondere a quel sistema appunto in cui la sicurezza è una delle principali componenti ad essere spesso sacrificata.
La speranza che Massimiliano ce la faccia e possa tornare in un cantiere è grande quanto sarà il nostro impegno affinché sia fatta piena luce su quanto accaduto, vengano accertate le responsabilità a tutti i livelli, ma soprattutto siano bandite queste forme di lavoro
Solo se si ripristineranno rapporti di lavoro in cui il reale datore ha il dovere di adempiere a tutti gli obblighi in materia di sicurezza e non vi sia la possibilità di scaricare su ogni singolo lavoratore i costi per non mettere in pericolo la propria vita si porranno le condizioni per cui simili tragedie non possono avvenire. Diversamente, con questo quadro normativo e la spregiudicatezza dei padroni, sarà difficile arrestare gli infortuni e le morti sui posti di lavoro.
Una città in comune
Rifondazione Comunista – Pisa