martedì 26 giugno 2018 |
Testata: MESSAGGERO |
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LA SVOLTA
PISA Una roccaforte espugnata, nella slavina che ha colpito il centrosinistra nella Toscana (ex) rossa. Michele Conti, nuovo sindaco del centrodestra a trazione leghista, ha fatto cadere il fortino di Pisa che, per la sinistra, era in piedi ininterrottamente da 48 anni: da quando il professor Giulio Battistini, esponente della Democrazia cristiana, fu il principale inquilino di Palazzo Gambacorti per appena un mese, da giugno a luglio del 1970. Avanti già al primo turno, il neo primo cittadino ha incrementato il risultato di due settimane prima.
LO SPOGLIO
I voti ottenuti da Conti al ballottaggio sono stati 20.692 (il 52,29 per cento), contro i 13.795 del primo turno. Andrea Serfogli, candidato del centrosinistra, ha invece ottenuto 18.881 preferenze, contro le 13.338 ottenute il 10 giugno. Per la città della Torre ora si apre ora una fase completamente nuova, che mette la parola fine a un lungo ciclo di amministrazioni di centrosinistra, che fino a domenica scorsa si era sempre imposto nelle tornate amministrative con l’elezione diretta del sindaco, dal 1993 in poi.
I PROGRAMMI
Conti, nel primo giorno da sindaco, punta dritto sul tema della sicurezza, che tanto ha pesato nel risultato elettorale di 48 ore fa. «Ho già chiesto un incontro a prefetto e questore e spero che possa vederli presto per confrontarmi con loro sul tema della sicurezza che è la nostra priorità assoluta – annuncia Da lì poi si interverrà per restituire decoro alla città e in particolare al centro storico». Il colpo di grazia al centrosinistra oltre alle divisioni interne, con la sinistra che ha abbandonato il Pd e le battaglie contro i renziani che hanno dilaniato il partito – lo hanno dato infatti i tanti episodi di violenza dell’ultima settimana tra cittadini stranieri per il controllo dello spaccio e non solo. A rimetterci sono stati i pisani, ma anche agenti e carabinieri rimasti feriti o contusi.