PREMESSO
– che dagli organi di stampa negli ultimi giorni è stato segnalata e pubblicizzata l’ampia presenza di compositi a base di amianto nella rete idrica dei gestori del servizio idrico della Toscana;
– che non risulta agli atti essere mai stato comunicato da Acque il numero dei chilometri complessivi di rete idrica in cemento-amianto presenti nel proprio territorio di competenza;
– che sia da parte dell’Autorità Idrica Toscana che da parte del gestore Acque – aldilà delle campagne informative della cosidetta “acqua buona” distribuita presso i fontanelli microfiltrati – non risulterebbero mai essere stati né forniti nè pubblicizzati dati riguardanti invece le caratteristiche fisiche e chimiche delle nostre acque tali da preservare dalla perdita di particelle di amianto da parte delle tubature.
SI CHIEDE
– quale sia la percentuale di tubazioni della rete del sistema idrico del Comune di Pisa costruite con compositi a base di cemento-amianto
– dove siano principalmente collocate queste tubazioni
– se codesta spettabile amministrazione abbia comunque mai predisposto un piano da presentare alla società di gestione del servizio idrico per la progressiva eliminazione di queste tubature con le relative modalità e tempistiche
– se codesta amministrazione comunale abbia richiesto ad Acque spa l’effettuazione di specifici campionamenti dell’acqua che esce dai rubinetti delle utenze delle zone con tubature contenenti amianto per rilevarne la eventuale presenza
– che seppur dichiarato dall’OMS, che la presenza di amianto nelle tubature non costituirebbe pericolo, visto che l’amianto svilupperebbe i suoi effetti patologici solo per inalazione e non per eventuale ingestione, su quali informazioni scientifiche e risalenti a quale anno, si basi l’affermazione che l’ingestione di tracce o particelle di amianto non sarebbe pericolosa per la salute umana.
Armando Paolicchi
Marco Ricci
Francesco Auletta