Interrogazione: Dati e analisi beneficiari reddito di cittadinanza

Di seguito l’interrogazione presentata al sindaco e alla giunta del comune di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile)

Interrogazione: Dati e analisi beneficiari reddito di cittadinanza

Tenuto conto della normativa che ha istituito il reddito di cittadinanza ed ha definito le competenze dei Comuni:

  • D.L. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019 – Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni;

  • Circolare INPS 43 del 20 marzo 2019 – Disciplina del Reddito di cittadinanza Decreto interministeriale del 19 aprile 2019 – Modalità di utilizzo della Carta Reddito di cittadinanza Circolare INPS n.100 del 5 luglio 2019 – Modifiche alla disciplina del Reddito e della Pensione di cittadinanza;

  • Decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147 «Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà» articoli 5 – 6 – 7 – 21 – 23;

Tenuto conto che il Reddito di Cittadinanza prevede l’adesione ad un percorso personalizzato di inserimento lavorativo o per l’inclusione sociale con attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi e di altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.

Tenuto conto che i possibili esiti, una volta effettuato l’accesso e l’analisi preliminare per conoscere e definire le caratteristiche dei beneficiari sono:

  • Patto per il Lavoro di Competenza del Centro per l’Impiego;

  • Patto di Inclusione Semplificato, di competenza dei Comuni;

  • Patto per l’Inclusione attivato dall’equipe Multidisciplinare, attivata dall’assistente sociale dei comuni (singoli o associati);

  • Invio ai servizi specialistici, effettuato dall’assistente sociale dei comuni (singoli o associati).

Tenuto conto che Il Patto per l’inclusione sociale si rivolge ai nuclei beneficiari che presentano bisogni sociali e i cui componenti sono esclusi dal percorso lavorativo; o che hanno già sottoscritto un progetto personalizzato attivo ai fini REI;

Tenuto conto che Il Patto per l’inclusione sociale è predisposto, previa valutazione dei bisogni del nucleo, dai servizi sociali dei Comuni, che operano in forma singola o associata, eventualmente in rete con altri soggetti territoriali (es. servizi per l’impiego, servizi sanitari, scuole, enti non profit, ecc.), previa valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo (ex art. 5 del d. lgs. 147/201;

Tenuto conto che per il potenziamento dei servizi sociali concorrono la ‘quota servizi’ del Fondo Povertà, inizialmente prevista a finanziamento dei progetti personalizzati REI e ora destinata al Reddito di Cittadinanza, e le risorse del PON-Inclusione FSE 2014-2020, prorogate al 31.12.2020 (Decreto direttoriale MLPS n. 65 del 19.3.2019);

Tenuto conto che secondo la normativa citata e nell’ambito dell’applicazione del reddito di cittadinanza i Comuni, in forma singola o associata, svolgono le seguenti funzioni:

  • favoriscono l’informazione e la pubblicizzazione della misura;

  • si raccordano con gli altri soggetti territoriali coinvolti nell’attuazione dei Patti per l’inclusione sociale (versante lavoro, istruzione, casa, salute, ecc.);

  • realizzano i controlli e le verifiche anagrafiche (residenza e cittadinanza), attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate ai fini ISEE con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali; effettuano tutti i controlli di loro competenza atti ad accertare dichiarazioni mendaci da parte dei beneficiari;

  • sono responsabili delle prese in carico e della realizzazione degli interventi di inclusione sociale (convocazione dei beneficiari, analisi preliminare, definizione delle equipe multidisciplinare finalizzate alla definizione del quadro di analisi, attivazione dei sostegni previsti nel Patto di Inclusione, ecc.);

  • sono titolari dei progetti utili alla collettività, sulla base di quanto definito dall’apposito decreto;

  • adottano gli atti programmatori in materia di povertà in attuazione degli atti di programmazione Regionali, in cui definiscono gli specifici rafforzamenti su base triennale del sistema di interventi finanziabili a valere sulla quota del Fondo Povertà nonché delle risorse del PON e del PO;

Tenuto conto che il complesso percorso di accesso al reddito di cittadinanza costituisce un livello essenziale del welfare locale e inoltre permette di disporre di un sistema complesso ed approfondito di informazioni circa lo stato di povertà e di esclusione dei cittadine e cittadine pisane/i

Visto il Documento “DATI E ANALISI CONNESSI AI BENEFICIARI DEL REDDITO DI CITTADINANZA” A cura di U.F. Socio-assistenziale/Consultorio e Neuropsichiatria Infantile Società della Salute – Zona Pisana del 16 Luglio 2020 in risposta all’Interrogazione presentata dal Consigliere Auletta della coalizione Diritti in Comune circa l’applicazione di quanto sopra, che evidenziava i seguenti risultati:

  • gli operatori dedicati alle mansioni previste con l’istituzione della misura economica del Reddito di Cittadinanza (di seguito Rdc – ndr), hanno potuto iniziare a lavorare sulla piattaforma dedicata “GePI – Gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale” soltanto dal 3 gennaio 2020;

  • a causa del tempo necessario alla dovuta organizzazione e formazione del personale del Servizio Sociale per la gestione di ben 1258 casi assegnati nella zona pisana sulla piattaforma GePI, l’inizio effettivo del lavoro operativo sul Rdc è slittato ulteriormente, iniziando ad essere operativo nel corso del febbraio 2020;

Viste le carenze evidenziate nella risposta citata che qui si riportano:

  • mancato avvio, a causa della diffusione della pandemia, delle Equipe Multidisciplinari, costituite a partire dal 27 gennaio 2020;

  • assenza di accordi istituzionali per l’integrazione con gli altri enti, con particolare riferimento ai Centri per l’Impiego (di seguito CPI – ndr);

  • assenza di elaborazione dei Quadri di Analisi;

  • scarsità dei numero di patti di inclusione sociale semplificati e dei sostegni effettuati;

  • scarsità del numero di patti di inclusione complessi definiti dalle equipe multidisciplinari;

  • L’assenza di PUC ( Progetti Utili alla Collettività) in collaborazione con i Comuni avviati;

Tutto ciò premesso si chiede di informare il Consiglio su

A) i livelli di integrazione. l’organizzazione e l’attivazione dei i servizi attivati, con particolare riferimento a:

  • le misure di potenziamento dei servizi sociali con le risorse del Fondo Povertà e del PON Inclusione, le modalità di assunzione del personale e di strutturazione del servizio;

  • la presenza di protocolli operativi utili a formalizzare le collaborazioni alla base delle equipe multidisciplinari e della collaborazione con i servizi specialistici;

  • la presenza di accordi istituzionali per l’integrazione con gli altri enti, con particolare riferimento ai Centri per L’Impiego;

  • numero di analisi preliminari svolte;

  • numero di quadri di analisi effettuati;

  • numero di valutazioni multidimensionali attivate;

  • numero di patti di inclusione sociale semplificati e descrizione dei sostegni effettuati;

  • numero di patti di inclusione complessi definiti dalle equipe multidisciplinari;

  • numero di invii ai servizi specialistici;

  • numero e tipologie di sostegni attivati;

  • modalità di verifica e di follow up rispetto all’attuazione dei percorsi di inlcusione sociale con particolare riferimento ai sostegni e agli impegni previsti e tipologia di indicatori adottati;

  • numero di PUC (Progetti Utili alla Collettività) avviati.

B) dati relativi ai beneficiari del reddito di cittadinanza, desunte dalle Schede di Analisi Preliminare e dal Quadro di Analisi):

  • età,

  • genere,

  • nazionalità,

  • residenza distinta per quartieri e/o zone della città,

  • dati sui membri della famiglia e composizione familiare,

  • presenza di disabilità o di non autosufficienza,

  • condizione occupazionale,

  • motivazioni dello stato di necessità,

  • situazione economica della famiglia,

  • grado di istruzione,

  • condizione abitativa,

  • qualità delle reti FAMILIARI, DI PROSSIMITÀ E SOCIALI,

  • stato di salute e funzionamenti.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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