Vista la rilevazione ad hoc nell’ambito del censimento della popolazione svolto da Istat, per la prima volta condotta da Openpolis in collaborazione con la Fondazione Con i Bambini.
Visti i risultati drammatici e inquietanti sul piano nazionale, che denunciano che nel 2021 sono 12.793 i minori senza tetto e senza fissa dimora. Il 38% di questi bambini e ragazzi sono stranieri o apolidi. Sono bambine e ragazze in un caso su 2 (49%). Nelle 3 maggiori città italiane vive quasi la metà (44%) dei minori senza fissa dimora.
Considerato, come sostiene la Fondazione citata, che il diritto all’abitare è la premessa di tutte le politiche per l’inclusione sociale e che il disagio abitativo compromette l’accesso all’istruzione e alle attività educative, inficiando in modo profondo lo sviluppo e la crescita dell’infanzia.
Considerato che la categoria delle persone senza dimora non esaurisce la totalità del disagio abitativo e non comprende le famiglie che vivono in abitazioni sovraffollate, fatiscenti o a rischio morosità.
Considerato che da un’altra rilevazione effettuata da Openpolis emerge che nel 2021 le persone che abitano in campi attrezzati, in insediamenti abitativi tollerati o spontanei, sarebbero 15.759 di cui circa 5.500 minori.
Considerato che il dato pisano suscita un particolare allarme, anche a confronto con le altre realtà toscane. Come denuncia Openpolis a Pisa nel 2021 i residenti fra 0 e 17 anni risultavano 11.850, tra loro, 56 erano senza tetto o senza fissa dimora, pari al 14,97% dei 374 senza fissa dimora nel Comune e allo 0,47% dei minori residenti nel Comune.
Considerato che a questi numeri si aggiungono i minori vittime di sfratto e sistemati in albergo che dagli ultimi dati superano la sessantina.
Visto che nel giugno del 2021 una raccomandazione europea ha stabilito il piano di azione Child Guarantee per tutelare le vulnerabilità sociali dei minori.
Visto che con questo sistema europeo di garanzia, agli stati membri Ue è raccomandato di fornire ai bambini bisognosi (non solo senza dimora) l’accesso gratuito ed effettivo a una serie di servizi, come quelli educativi e di cura della prima infanzia, le attività in ambito scolastico, l’accesso gratuito alla mensa a scuola per garantire almeno un pasto sano al giorno e i servizi sanitari.
Visto che lo scorso anno il governo ha approvato il piano d’azione italiano per tutelare i minori a rischio povertà ed esclusione sociale e che questo prevede una serie di misure che riguardano il diritto all’abitare come premessa per garantire l’inclusione sociale, un principio introdotto nel decennio scorso nell’ordinamento nazionale a partire dall’housing first.
Ritenuto doveroso mobilitarsi al più presto, anche al fine di prevenire rischi e danni drammatici come riportano le cronache recenti.
Si chiede al Sindaco e la Giunta
quali sono le condizioni sociali, sanitarie e familiari dei minori senza fissa dimora all’interno del Comune rilevati dall’Istat;
quali sono le condizioni sociali, sanitarie e familiari dei minori sotto sfratto o alloggiati in albergo all’interno del Comune;
quali di questi minori sono inseriti nel sistema educativo e di istruzione con pasto garantito;
quali dei casi rilevati sono già in carico ai servizi sociali;
quali sono le strategie per assicurare ai bambini e alle bambine l’accesso ai diritti fondamentali, così come sono sanciti nella Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo;
quali sono le risposte attivate nell’immediato per risolvere la grave condizione abitativa per garantire ad ogni minore l’accesso ad un alloggio adeguato
se e quanti nuclei sono stati divisi (mamma con minori e padre senza soluzione abitativa negli ultimi 5 anni) per assenza di alloggi adeguati da destinare all’emergenza abitativa.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare