Invitiamo il Comune di Pisa a non applicare l’articolo 5 del Piano Casa

Si moltiplicano le voci e le prese di posizione contro il Piano casa e in particolare quell’articolo 5 (che vieta a chi occupa un edificio l’accesso alla registrazione della residenza) contro cui negli scorsi giorni la Rete delle città solidali, di cui la nostra lista fa parte, ha lanciato un appello a sindaci e consigli comunali alla disobbedienza. A prendere la parola è l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), il quale esprime preoccupazione per gli effetti che la recente approvazione del decreto legge, cosiddetto “Piano Casa”, potrebbe provocare sulla vita di migliaia di rifugiati presenti in Italia, visto che “sono migliaia i rifugiati costretti a vivere in palazzi abbandonati e occupati nelle principali città italiane quali Roma, Milano, Torino, a causa dell’inadeguatezza dell’accoglienza e dell’insufficienza dei progetti di integrazione”.

L’UNHCR ritiene che la legge, se così applicata, creerebbe un ulteriore ostacolo al processo di integrazione dei rifugiati in Italia costringendoli in una spirale di isolamento e marginalità: migliaia di persone sarebbero infatti private della possibilità di accedere alla residenza anagrafica. La conseguenza immediata sarebbe il rischio di non poter più accedere all’assistenza sanitaria, al lavoro, nonchè all’istruzione per migliaia di bambini. In assenza di residenza non è infatti possibile avere una carta identità e senza questa è difficile avere accesso al lavoro e ai servizi essenziali.

Condividiamo pienamente queste preoccupazioni. Per questo in questi mesi abbiamo avviato una campagna per il riconoscimento della residenza nel nostro comune, con un appello sottoscritto da decine di cittadine e cittadini e una mozione che attende di essere discussa da mesi in consiglio comunale, in quanto anche a Pisa si registrano sempre più casi in cui l’ufficio anagrafe non rilascia la residenza a chi ne ha pieno diritto. Non è un caso che questo sia anche uno dei punti principali della campagna nazionale “Miseria Ladra” lanciata da Libera, l’associazione diretta da Don Ciotti, in quanto la residenza è uno degli strumenti per uscire dalla povertà, costituendo la chiave di accesso alla cittadinanza e a tutti i servizi sociali.

Alla luce anche della presa di posizione dell’UNHCR, invitiamo il Comune di Pisa a non applicare l’articolo 5 del Piano Casa e ad avviare da subito un tavolo di confronto con tutte le associazioni che lavorano nel settore sulla questione della residenza.

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