La furia esternalizzatrice della giunta comunale pisana non sembra avere più confini. Già nel febbraio scorso la giunta Filippeschi aveva approvato un atto di indirizzo in cui si dava il via libero ad un processo massiccio di esternalizzazioni dei servizi, dagli asili nidi alle strutture sportive, dalla gestione della biblioteca comunale a qualsiasi altro settore.
Nelle scorse settimane il Segretario generale ha dato il via libera ad una gara telematica per l’acquisto di un “servizio esterno di supporto e tutoring in materia di organizzazione”, con un compenso pari a ben 35.990 euro.
In altre parole la giunta Filippeschi, di fatto sfiduciando la stessa macchina comunale, ha deciso di “avvalersi di un soggetto esterno operante nel settore dell’analisi organizzativa e della gestione del personale della Pubblica Amministrazione che possa fornire un contributo in termine di metodologie e di oggettività rispetto all’identificazione di modelli gestionali” per dare attuazione proprio alla delibera sulla esternalizzazione dello scorso febbraio.
Oltre a ribadire la nostra assoluta contrarietà al processo di esternalizzazione dei servizi, nell’operato della giunta ravvisiamo un ulteriore e beffardo atteggiamento. Non solo si esternalizzano i servizi, ma si esternalizza anche il processo di riorganizzazione dei servizi da affidare a soggetti esterni!
La giunta forse pensa che gli uffici comunali non siano in grado o non abbiano le competenze per fare questo lavoro?
Non pensiamo sia accettabile spendere 35 mila euro per questo tipo di consulenza, tanto più che ad oggi le scelte politiche su questi temi non sono mai state portate negli organismi consiliari, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni.
Chiediamo che venga immediatamente ritirata questa gara e che non vengano sperperate queste risorse che potrebbero essere impiegate altrimenti e non per tentare di giustificare scelte politiche della giunta Filippeschi che nei fatti produrranno per i cittadini e le cittadine solo un peggioramento dei servizi, scaricando al contempo i costi sulle lavoratrici e sui lavoratori delle società private alle quali saranno trasferiti i servizi, costi sia in termini di riduzione dei salari che di limitazione dei diritti, con un’ulteriore divisione tra lavoratori di serie A e di serie B i quali, pur impiegati negli stessi lavori e con le medesime mansioni, riceveranno salari e diritti diversificati.
Invitiamo le organizzazioni sindacali e la RSU del comune di Pisa a non sottovalutare il significato tutto politico nella scelta di procedere con questa gara e la gravità che questa scelta rappresenta come precedente rispetto alle modalità di gestione e programmazione riguardante il personale.
Da parte nostra siamo convinti che occorre fermare questa continua dismissione della responsabilità del settore pubblico nei servizi di utilità e di interesse collettivo (beni comuni), muovendosi in controtendenza rispetto a questi processi di precarizzazione e svalutazione del lavoro che è una delle cause più feroci dell’impoverimento della nostra società.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista