La lettera di alcuni ex dipendenti del Consorzio Pisa Ricerche

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera scritta da alcuni ex dipendenti del Consorzio Pisa Ricerche.

 

Il 12 ottobre 2012, pochi mesi prima della decisione finale sul fallimento del Consorzio Pisa Ricerche, Carmine Zappacosta (Responsabile Saperi Pd Pisa) e  Olivia Picchi (Responsabile Economia e Lavoro Pd Pisa) firmavano un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale del PD Pisa nel quale si duceva: “esprimiamo preoccupazione per gli effetti in termini occupazionali, la possibile perdita di professionalità formatesi sul territorio, e l´impatto sulla credibilità che questo evento (il fallimento!) può avere sul mondo della ricerca pisano. Il Consorzio Pisa Ricerche in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento importante soprattutto per la formazione lavorativa di giovani usciti dagli istituti universitari pisani. Ci colpisce che la situazione di crisi del Consorzio sia stata portata a conoscenza dei soci solo nel luglio scorso. Gli enti territoriali hanno partecipato alla compagine azionaria non già perché il CPR, come del resto gli altri Poli della ricerca in provincia dal Polo tecnologico a Pontech, fosse una loro società strumentale, ma per segnalare, insieme ad altre azioni, l´attenzione verso il settore della ricerca per lo sviluppo economico del territorio. I soci che, direttamente o indirettamente, hanno goduto dei maggiori benefici dall´attività del CPR e che, naturalmente, hanno avuto le maggiori responsabilità gestionali, indicando di fatto l´Amministratore Delegato e il Presidente, probabilmente avrebbero dovuto vigilare maggiormente e assumersi, in questo momento, un maggiore carico di responsabilità. (…)
Quel che oggi è assolutamente necessario fare è evitare, utilizzando tutti gli strumenti che i diversi soci hanno a disposizione attraverso le loro specifiche competenze, che vadano disperse le professionalità che con il Consorzio si sono sviluppate e ridurre al minimo il pesante impatto che questa situazione ha determinato sui lavoratori e che, purtroppo, è aggravato dal contesto di crisi economica generale”

Il 24 ottobre,  Il Liquidatore (Dott. Carlo Guelfi) deposita l’istanza di fallimento “in proprio” e il 19 Novembre 2012 ha finalmente inizio il processo di licenziamento di tutti i dipendenti di CPR.

Oggi, a distanza di circa un anno e mezzo da quel giorno, gli ex dipendenti del CPR e molti dei vari collaboratori e ricercatori che ne facevano parte, ancora non hanno trovato un lavoro. In pochi mesi, quei casi più fortunati che hanno almeno potuto usufruire della mobilità, vedranno sospendere l’assegno che in questi mesi ha rappresentato la loro unica fonte di reddito … per il resto che cosa è successo?

I vari componenti del CdA che hanno avuto un ruolo nella fase di gestione della crisi, non hanno ricevuto neppure un lieve ammonimento, i rappresentanti dei soci nell’Assemblea hanno mantenuto i loro incarichi, insomma, niente è cambiato e le belle parole espresse da Carmine Zappacosta e Olivia Picchi sono state dimenticate … insieme a noi!

Anzi, la beffa maggiore si aggiunge proprio in questi giorni, con la nomina di Carlo Guelfi come Assessore al Bilancio al Comune di san Giuliano Terme con deleghe per le “semplificazioni amministrative, promozione ricerche dei fondi europei, gestione politiche del personale, politiche per favorire politica dei cittadini”. La scelta di Carlo Guelfi al Comune di San Giuliano Terme nasce proprio da quel PD di Zappacosta e Picchi che è poi lo stesso del sindaco Filippeschi a Pisa. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che tutti loro c’erano ed hanno avuto, se non responsabilità dirette, almeno un ruolo nella vicenda del CPR? Possibile che nessuno noti che Filippeschi è ancora Sindaco, Guelfi sarà assessore, il Rettore rimarrà fino alla fine del suo mandato, il Presidente della Provincia, quello della Regione ecce cc rimarranno esattamente dove erano un anno e mezzo fa e tutti gli ex lavoratori del CPR, con le loro “professionalità da non disperdere”, sono senza lavoro, con la mobilità in scadenza e senza un futuro?

 

Alcuni ex dipendenti del Consorzio Pisa Ricerche

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