La nostra lettera al Presidente della Repubblica Italiana sul caso Laurora

Al Presidente della Repubblica Italiana

Martedì 29 gennaio 2019, durante il Consiglio comunale di Pisa, mentre i consiglieri si alzavano in piedi per commemorare le vittime della Shoah con un minuto di silenzio, si è verificato un evento la cui gravità è apparsa da subito evidente.

Un consigliere eletto nelle liste della Lega, Manuel Laurora, ha deciso di rimanere seduto durante il minuto di silenzio, in un momento solenne della nostra vita civile. Il gesto di provocazione e offesa ha suscitato un’immediata reazione di sdegno, culminata nell’uscita di tutti i consiglieri della minoranza dall’aula e nella richiesta dell’allontanamento del consigliere.

Quanto accaduto in Consiglio comunale non è frutto di una distrazione o del caso. Lo dimostra un’intervista pubblicata oggi sul «Corriere Fiorentino», in cui il consigliere Laurora arriva a definire il Mein Kampf di Adolf Hitler uno dei suoi libri preferiti, consigliandone la lettura nelle scuole e accusando anzi le istituzioni scolastiche di volerlo nascondere agli alunni. A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, è particolarmente inaccettabile leggere simili dichiarazioni elogiative su un testo che ha ispirato lo sterminio, che definisce l’ebraismo uno dei mali del mondo e che parla delle persone di origine africana come “scimmie”. Nella stessa intervista, tra l’altro, il consigliere parla in termini positivi anche del fascismo, facendone di fatto apologia.

Laurora non è nuovo a provocazioni contro l’Islam o a dichiarazioni offensive e discriminatorie contro le persone omosessuali, ma non era mai arrivato a mettere in discussione apertamente i fondamenti stessi della Costituzione anti-fascista. Il gesto di non alzarsi durante la commemorazione delle vittime dello sterminio dimostra tutta l’arroganza di una persona indegna di rappresentare i cittadini. La sua permanenza in Consiglio Comunale squalifica l’istituzione nella sua interezza e offende la città di Pisa.

Per queste ragioni mi rivolgo a Lei, in quanto Prima carica dello Stato e garante della Costituzione, memore della Sua sensibilità per i temi della Shoah, per chiederLe se non vi sia incompatibilità tra gli atteggiamenti, i comportamenti e le dichiarazioni del consigliere Laurora e il suo attuale ruolo di consigliere, nel quale è chiamato a rispettare e attuare la Carta Costituzionale.

Auspico un Suo intervento di censura su comportamenti evidentemente incompatibili con la funzione della rappresentanza democratica, con l’auspicio che ciò possa essere di monito per tutti e prevenire ulteriori atti o dichiarazioni inaccettabili, da parte del consigliere Laurora o di altri rappresentanti dei cittadini.

Francesco Auletta – consigliere comunale Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile) – Pisa

Pisa, 31 gennaio 2019

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