La parcheggite acuta della giunta Conti contagia anche Tirrenia

I sintomi erano tutti ben visibili: dal piano strutturale Pisa-Cascina al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, la fissazione della giunta Conti per il parcheggio selvaggio, ovunque e ad ogni costo, era chiara.

Ma ora la malattia è nel suo picco: in questo secondo mandato, si dà libero sfogo alla cementificazione di ogni area più o meno verde che sia nei pressi di una qualche strada in centro abitato. Difficile è ormai stare al passo con gli annunci dei futuri parcheggi in costruzione.

Ma le fantasie di asfalto dell’amministrazione comunale non si limitano alle costruzioni già in previsione: il caso delll’ex Giardino di Poppa a Tirrenia è emblematico.

Un’area degradata che viene bonificata, proprio ai bordi del bosco, al limitare del parco di San Rossore, diventa subito per la giunta Conti una possibile area parcheggio. Perché è chiaro: la mobilità verso il litorale viene pensata dall’amministrazione solo via automobile: invece che pianificare un trasporto pubblico efficiente tra centro e litorale, si spera di risolvere i problemi di una zona che in certi periodi dell’anno è sempre piena di auto aumentando i parcheggi. L’anno scorso era comparso un parcheggio a due piani a Marina, ora si parla di un parcheggio attorno al Teatro abbandonato di Calambrone. Non sia mai che Tirrenia venga esclusa dal cemento!

Tuttavia, in questo caso, i vincoli ambientali e beni paesaggistici sono tanti e fin troppo chiari: quell’area, ex Giardino di Poppa, è sottoposta a triplice vincolo paesaggistico dalla legge Galasso: come bosco, come area parco e come fascia costiera. Nel Regolamento Urbanistico del Comune di Pisa infatti quell’area è indicata come area parco. Per di più, quella zona rientra nell’area tutelata dal Decreto Ministeriale 10 aprile 1952, riguardante “dichiarazione di notevole interesse pubblico delle zone di Tombolo, San Rossore e Migliarino” e dal Decreto Ministeriale del 17 ottobre 1985, riguardante l’intera zona del litorale.

La previsione di un parcheggio al posto dell’ex Giardino di Poppa non risulta certo compatibile con i beni ambientali e paesaggistici da tutelare, e quella decina di posti di auto necessiterebbe di autorizzazione paesaggistica e anche di autorizzazione dell’ente Parco: la rinaturalizzazione di quell’area appare invece come l’unica destinazione coerente e auspicabile.

Sembra quasi che questi annunci dell’amministrazione comunale siano uscite estemporanee che non prendono in considerazione sul serio l’area in questione, il suo contesto ambientale e paesaggistico e la normativa vigente. Oppure, ma sarebbe ben grave, la giunta Conti tratta tutte le leggi e i decreti che garantiscono la protezione del nostro territorio e dei suoi ecosistemi come seccature burocratiche da mettere in conto e da aggirare, piuttosto che come fondamentali atti di indirizzo nella gestione del territorio.

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