La privatizzazione (annunciata) di Arsenali Repubblicani, Fortilizio e Torre Guelfa

Degli Arsenali Repubblicani, fino all’inaugurazione nel 2016 alla presenza del Presidente Mattarella, restavano soltanto ruderi. I bombardamenti del 1943 ne avevano fatto crollare la copertura e danneggiato le strutture, ma l’edificio era già stato ridotto e modificato nel tempo e, soprattutto, aveva cambiato di funzione. Nel Dopoguerra l’architetto Giovanni Michelucci presentò un progetto per la riqualificazione dell’intera area della Cittadella, compreso il verde pubblico, che però non fu mai portato avanti. Di contro, nel 2013 da quei resti archeologici si è voluto ricavare un edificio storico: una ricostruzione in stile costata € 5 milioni (Progetto Piuss). Per farne cosa?

Per secoli, dai tempi della Repubblica per passare ai Medici e poi ai Lorena, si è sempre operato sulla base di un progetto; negli ultimi decenni, invece, si è privilegiata l’opera fine a se stessa. Nell’idea della giunta Filippeschi gli Arsenali avrebbero dovuto “affiancare” il Museo delle Navi, la cui inaugurazione era data per imminente, e si pensò di indire un concorso di idee per deciderne la destinazione d’uso. Nel frattempo, il nuovo edificio è stato concesso a privati e associazioni per cene di gala ed altro tipo di manifestazioni. L’ultima è la mostra virtuale – in corso fino alla fine di maggio 2019 – per la quale Arthemisia Holding Srl paga un canone mensile di € 7.000 più IVA. Il pubblico recupera a sue spese dei ruderi (€ 5 milioni) e restaura la Torre Guelfa (€1.100.000, per il 60% coperti dalla Regione Toscana e per il restante dal Comune) per poi concederli a privati affinché decidano il da farsi. Ecco cosa ne è dei famosi progetti Piuss.

Senza una discussione pubblica in città, la nuova amministrazione fa il passo successivo e prepara lo svolgimento di procedura di gara per l’affidamento di Arsenali Repubblicani, Fortilizio e Torre Guelfa. Le dichiarazioni del sindaco Conti che cercano di preparare il campo sono significative: “Il complesso sarà crocevia degli itinerari turistici: l’intenzione della nostra amministrazione è quella di trasformare quell’area nel maggior polo di attrazione turistica di Pisa dopo Piazza dei Miracoli. Mettiamo a disposizione Arsenali, Torre Guelfa e Fortilizio a chi dimostrerà di investire con un programma culturale di livello nazionale e internazionale, che sappia integrarsi con la già ampia offerta turistica della città”.

Si prende atto della manifesta incapacità da parte della giunta di stilare un qualsivoglia programma culturale e ugualmente di arricchire l’offerta turistica, dato che il sistema museale dei Lungarni perde progressivamente di visibilità e di visitatori e il Museo Nazionale di San Matteo è sempre più isolato e in abbandono. La Piazza del Duomo è più che mai l’unica attrattiva e niente si fa per ridistribuire il flusso turistico: ciò che manca è un progetto complessivo a lungo termine, che fino a vent’anni fa ha sempre guidato le amministrazioni cittadine. La politica culturale è ormai al servizio del mercato, quando si è in grado di farla. Sì, perché questa giunta è del tutto inadeguata. Basti consultare la programmazione culturale del Comune di Pisa per l’anno in corso sul sito ufficiale: :https://www.comune.pisa.it/it/ufficio-scheda/24636/Eventi-2019.html?fbclid=IwAR1Hu1bZAk_MtwXlFZx5_guARYPYfgfh1Jy9sIA72jcq6PaJW6I8_i45M3g

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