La ragnatela di Susanna: “Facciamo come il vecchio Pci”

martedì
26 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
III

La ricetta di Ceccardi: “Rete, territorio, immagine”. E così la sindaca di Cascina e il deputato Ziello hanno portato il leghista Conti alla vittoria

Dal nostro inviato ERNESTO FERRARA, PISA

Susy di qua, Edo di là. E lui, Michele Conti, nel mezzo: «Dai su, fateci la foto, così potete dire che sono ostaggio di questi due». Una luce irreale risveglia ieri Pisa dopo la notte del ballottaggio che ha consegnato la città alla destra per la prima volta nella storia. E quel che risplende è l’immagine di una panchina nell’atrio di Palazzo Gambacorti, la sede del Comune, dove intorno alle 12.30 il neo sindaco Conti, giacca blu e camicia bianca, siede in mezzo ai due più grandi artefici del suo successo: i terribili ragazzini leghisti di Cascina. La sindaca Susanna Ceccardi e il deputato Edoardo Ziello. «Salve sindaco auguri!», si ferma una dirigente comunale a salutare. «Loro li conosce?», subito li presenta Conti. La disfatta della sinistra ha ormai aperto le porte all’era dei baby diarchi leghisti. Al “sistema Susy”, «un po’ come i comunisti di un tempo: rete, territorio, immagine» spiega lei. Galvanizzata, la zarina cascinese può sognare la Regione: «Se sono pronta a candidarmi per cambiare la Toscana? A disposizione. Se Salvini mi chiede di andare in Corea del Nord a sconfiggere i comunisti io ci vado». E i 5 Stelle? «In Toscana ha funzionato bene il modello del centrodestra e io sono per andare avanti così. Ma sempre tenendo aperto un dialogo coi grillini».

Mentre il Pd è sparito a leccarsi le ferite il trio Conti-Ceccardi-Ziello posa e scatta selfie. Sorrisi spavaldi. Insieme salgono dal sindaco uscente Marco Filippeschi, fanno programmi, pianificano. Elaborano schemi politici, valutano nomine. Comandano: «Si comincia». Al plurale. Le priorità? «Fatemi insediare», frena Conti. Ceccardi è già pronta: «Stop alla moschea, una mossa anti degrado in centro e via l’ordinanza anti bus all’aeroporto». Salvini manderà più agenti a Pisa per risolvere il problema sicurezza? «Vediamo, incontreremo questore e prefetto», si cautela il sindaco. Ma Ziello è certo: «Certo che arriveranno, siamo tra le province italiane col più alto numero di crimini». La panchina è la fotografia perfetta dei rapporti di forze. Uno vuole sapere che libri ama il neo sindaco? «Leggo i giornali, ho poco tempo…», prova a rispondere Conti. Subito interviene Ziello: «Non dire così che poi dicono sei ignorante». Uno fa una battuta al sindaco definendolo leghista “democristiano” perchè va d’accordo con tutti? «No eh, democristiano no», stoppa tutto in men che non si dica Ceccardi. « È un sindaco col T9, ha i correttori accanto» ci scherza su qualche osservatore. «Non è uno remissivo di carattere, si emanciperà e tirerà fuori gli attributi», pronostica chi lo conosce da 20 anni.

Per ora è dalla ragnatela di Ceccardi che tutto passa. Lei di qua, Ziello di là. E Conti nel mezzo. Trentuno anni lei, ventisei lui. Strateghi, suggeritori, manovratori. Giovani e ambiziosi, con le vele spiegate al vento di Salvini. Avolte sfrontati: «Deh, siamo stati fin troppo democratici: quando vincevano loro mettevano fuori pure le bandiere. Domani leviamo anche quello striscione», si è lasciato andare due notti fa Ziello durante il brindisi coi fan di Conti in piazza Garibaldi puntando lo striscione per Giulio Regeni. Che però ieri poi non è stato rimosso.

Dove arriveranno i sogni dei trumpisti di Cascina? Usando la città come trampolino tra ordinanze anti rom e case popolari agli italiani, è riuscita a guadagnarsi fama di divoratrice di consensi. Ha avuto una grana con la tettoia di casa abusiva ma intanto ha centrato l’impresa di piazzare tre tra deputati e senatori in Parlamento (Ziello e Donatela Legnaioli alla Camera, Rosellina Sbrana al Senato, tutti cascinesi, tutti pasdaran) e ora può rivendicare anche l’assalto di successo al capoluogo. Lei e Ziello hanno suggerito tutte le mosse tattiche a Conti, loro hanno gestito il comitato, loro dato spunti e gestito le emergenze. Del resto non è da tutti poter alzare il telefono e parlare con Salvini e Ceccardi lo fa quando vuole. La squadra di Conti l’ha fatta lei, molti consiglieri eletti nella Lega sono sua emanazione: l’anti moschea Gianluca Gambini, il vigilantes Alessandro Bargagna. E ora Ceccardi si sente padrona di Pisa. Detterà anche la giunta a Conti? «Nessun cascinese» giura lei. Ma si sa che la Lega punta ad avere gli assessori a bilancio, sicurezza, personale. «Certo che ci possiamo prendere la Regione e il Pd lo sa: infatti vogliono cambiare la legge elettorale regionale per evitare il ballottaggio: a ogni testa a testa ormai è una regola, loro vanno a casa» dice Susy. Chissà fin dove potrà arrivare la sua ragnatela.

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