IL TIRRENO PISA, pagina V
Una città in comune e Rifondazione comunista, la coalizione che candida a sindaco Francesco Auletta, puntano a fare di Pisa una “città per la pace”. In una conferenza stampa convocata all’esterno dell’aeroporto militare (gli uomini dell’Aeronautica, non informati dell’iniziativa, hanno autorizzato lo svolgimento della conferenza solo dopo un colloquio con il candidato sindaco e dopo aver identificato alcuni dei presenti), la coalizione ha lanciato alcune proposte che tendono a rivedere la militarizzazione della città, dal punto di vista delle infrastrutture, e puntano a valorizzare tutte le «esperienze e le competenze esistenti» che hanno lo scopo «di educare alla pace e alla trasformazione non violenta del conflitto».
«Siamo per una riconversione civile di Camp Darby- dice Auletta – e per non autorizzare l’uso di alcune infrastrutture a scopi militari, come il canale dei Navicelli che deve essere chiuso ai mezzi militari».
«Ci opponiamo, inoltre, alla costruzione dell’Hub militare – aggiunge Federico Oliveri, coordinatore cittadino del Prc -. Ribadiamo il nostro no a quest’opera e critichiamo l’amministrazione per come ha gestito l’operazione».
La coalizione di sinistra propone un assessorato alla pace e ai beni comuni che possa farsi carico di proposte sui temi della pace, fra cui la formazione alla gestione non violenta delle situazioni di tensione per i vigili urbani (che si propone di disarmare), l’apertura di un ufficio per le attività internazionali e della pace.
«La settimana prossima si terrà la giornata della solidarietà – dice Martina Pignatti, presidente di “Un ponte per…” -. Da anni critichiamo questa giornata che offre ai bambini un’ immagine acritica e gioiosa delle istituzioni militari. Noi proponiamo invece la costruzione di percorsi di educazione alla pace e alla non violenza a partire dalle scuole».
«Pisa è una città particolare – conclude Giorgio Gallo di Una città in comune – con una forte presenza di militari, ma ha anche una lunga tradizione di cultura della pace che si è concretizzata nella nascita di un polo universitario di studi e noi vogliamo una città fondata sulla partecipazione e sull’inclusione». (d. r.)