La sinistra no-Pd pensa al listone, fra tante crepe

CORRIERE FIORENTINO Pagina: 5

La sinistra no-Pd pensa al listone, fra tante crepe

Domenica mattina al cinema 4 Mori di Livorno, le 450 poltrone della sala sono piene: il movimento Buongiorno Toscana si presenta. In molti, per l’occa sione, si aspettano anche una sorta di battesimo della ritrovata unità delle sinistre no dem, in vista delle elezioni regionali. Che però non arriva: dal nuovo movimento, che aspira a raccogliere le liste civiche toscane di sinistra (cui contribuiscono so prattutto le realtà di Livorno, Empoli e Sesto Fiorentino), non emergono parole lusinghiere verso i possibili alleati, i «partiti» (tradotto, Sel, i comi tati Tsipras e quel che resta di Rifondazione e del Pdci), con cui da settimane c’è un con fronto per creare mia realtà po litica anti-Rossi e anti-Renzi.
A mente fredda, il leader di Buongiorno Toscana, il livornese Andrea Raspanti, ci va giù ancora più duro: «Non sembra che da parte dei partiti ci sia l’intenzione di dare vita a qualcosa di davvero nuovo, dice, i partiti nelle loro basi hanno un capitale importantissimo, ma questa vivacità non e rappresentata dai livelli supe rioni».
Pensare che dall’altra parte del «tavolo multilaterale» («un’espressione così orrenda che ogni volta che la pronun ciamo perdiamo voti» per dirla sempre con Raspan(i), Sei e Rifondazione riservano parole lusinghiere sul progetto coma ne (e su Buongiorno Toscana).
Più che l’effetto Renzi o le soglie di sbarramento della nuova legge elettorale, secondo la senatrice di Sei Alessia Petra glia, a unire i toscani no dem è una sincera «voglia di unità», per creare un progetto che vada oltre le regionali. Alexis Tsi pras, che in Grecia in 6 anni è passato dal 4 al 36 per cento, fa del resto da modello. «B no a Renzi non è il nostro collante dice Alessia Petraglia questo progetto nasce da chi crede in un’idea di sviluppo, soprattutto economico, diversa da quella portata avanti dal l’Italia e dall’Europa. Da parte dell’elettorato c’è da tempo una forte domanda di sinistra. Fi nora è la risposta che è manca ta». Quanto all’idea di una lista unica, Petraglia spiega che «non dipende dalle soglie di sbarramento del Toscanelltun: più liste ci sono, più candidati abbiamo, più preferenze e quindi voti prendiamo. Pensiamo alla lista unica, invece, per dare tui segnale forte di unità».
Lunedì sera, oltre a Sel, an che Rifondazione Comunista ha riunito i verti ci regionali per fare il punto: «Siamo per la li sta unitaria dice la consiglie ra regionale Monica Sgherri pur nella delicatezza del percorso». A cosa si riferisce? «Il rischio aggiunge è intorno al nome del candidato presidente prevalgano pulsioni identitarie».
Ma se tra i partiti e Buongiorno Toscana non sembrano esserci distanze programmati che di rilievo, secondo un auto revole esponente della (possibile) coalizione, «il problema è proprio il candidato governato re». Sel, infatti, simpatizza per Tommaso Fattori (già leader
del Social Forum di Firenze, promotore dei referendum sull’acqua e candidato lo scorso anno alle Europee), Buongior no Toscana rema invece per Andrea Raspanti. Fattori fa già un passo indietro, ed è pronto ad accettare l’indicazione «solo se largamente condivisa»; Ra spanti, che pur non si autocandida, dice: «Stimo Fattori, ma è l’operazione che sta alle sue spalle che non ci piace».
L’appuntamento, forse paci ficatore, è fissato per sabato 7 marzo. E chissà che non ci siano anche delle new entry nel gruppone no dem: ai q Mori, domenica c’era anche il sindaco civico di Volterra, Marco Buselli («non è di sinistra» hanno commentato in molti). C’era anche il deputato ex 5 Stelle Massimo Artini. La sua Alternativa Libera guarda con irte resse a Buongiorno Toscana: «Sono qui per cercare di capire» ha detto a caldo. E ora aggiunge: «Se avvieremo un dia logo con i futuri consiglieri re gionali, potremo farlo con quelli del Movimento 5 Stelle o di Buongiorno Toscana».

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