Il 18 aprile i nostro candidato a sindaco di Pisa Ciccio Auletta ha partecipato all’incontro della comunità dell’Università di Pisa con i sei candidati a sindaco, chiedendo loro di esprimersi sui principali temi che riguardano il rapporto tra università e città e di illustrare idee, progetti e obiettivi da perseguire in caso di elezione.
A seguito di quell’incontro l’Università ha inviato una ulteriore lista di domande ai candidati su alcuni punti su cui non era stato possibile discutere all’incontro del 18, chiedendo una risposta scritta che poi sarà condivisa con la comunità universitaria.
Qui sotto riportiamo le domande con le nostre risposte, certi che possono essere interessanti non solo per la comunità dell’Università di Pisa ma per tutte e tutti le cittadine e i cittadini di Pisa.
Incontro candidat3 Sindac3 e Università di Pisa
Risposte di Ciccio Auletta alle domande aggiuntive dell’Università
Si riportano di seguito le domande aggiuntive inviateci in grassetto, con le rispettive risposte. Abbiamo cercato di sintetizzare in 400 parole al massimo per ogni quesito, come richiesto, le nostre proposte, ma in determinati casi abbiamo potuto fare degli esempi senza entrare nel dettaglio. Per chi fosse interessato a conoscere in modo più approfondito le nostre idee, il programma intero è reperibile all’URL dell’albo pretorio del comune:
https://www.comune.pisa.it/it/ufficio/candidati-sindaco-e-liste
1. Che tipo di visione avete per l’università e per il rapporto città/università? Ci sono visioni/progetti per il superamento di quella che è a tutti gli effetti la compresenza (indifferente e talora potenzialmente conflittuale) tra le due città: quella degli studenti e quella dei residenti?
Tante e tanti fra noi sono student3 o ex-student3 fuori sede. Partiamo da un bisogno di cittadinanza che percepiamo da sempre: per noi chi attraversa la città vivendoci, studiandoci e lavorandoci, la deve potere “fare”. Non devono quindi esistere due o più Pisa, ma una sola città viva e vivibile grazie a tutte le sue componenti. Questo comporta anche il fatto che siamo consapevoli che Comune e UNIPI sono soggetti necessari l’uno all’altro, mentre sino ad oggi nessuna forza politica tranne la nostra ha messo al centro dei propri ragionamenti il fatto che debbano lavorare in stretta sinergia. Per noi invece questo è così strategico che, se farete una ricerca nel testo del nostro programma, troverete “universita” 75 volte.
La nostra visione è che si debba investire su un legame strutturalmente sinergico, in cui crediamo che debbano esserci anche gli altri enti della ricerca presenti in città. Il sottoutilizzo dello strumento della CUT è stato particolarmente dannoso, e la mancanza di una progettazione condivisa ha prodotto risultati insoddisfacenti e a volte problematici. È il caso, ad esempio, di Santa Croce in Fossabanda.
Innanzitutto, prevediamo un rafforzamento della CUT in funzione di una concertazione pianificata e strutturale dell’attività del Comune e delle tre università sul territorio, a partire dalla modifica del regolamento di funzionamento dell’organo.
Inoltre, fra le nostre proposte trovate:
- LAVORO ED ECONOMIA PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE: un tavolo permanente su lavoro ed economia, collaborazione per l’insediamento di imprese ecoinnovative e ecotecnologiche;
- GIUSTIZIA CLIMATICA E AMBIENTALE: creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili solidali, progetti innovativi comuni per la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici, un reale coordinamento sulle politiche insediative;
- DIRITTI, CITTADINANZE E GIUSTIZIA SOCIALE: politica concordata sugli alloggi e un nuovo accordo per calmierare gli affitti, un servizio condiviso di ascolto e supporto per il contrasto alle discriminazioni e alla violenza, un tavolo sull’economia della notte;
- PISA TERRITORIO DI PACE: costruzione congiunta di un programma di “alfabetizzazione” alla pace ed alla gestione nonviolenta del conflitto grazie al CISP;
- ANTIFASCISMO E CULTURA: costruzione di una politica culturale sinergica, pur nel rispetto delle autonomie degli enti (es. Carta dei musei), progetti sulla storia del fascismo e dell’antifascismo.
Abbiamo fatto una scelta precisa: non mettere un capitolo a parte su UNIPI e sistema della ricerca perché crediamo che altrimenti la visione strutturale e sinergica che abbiamo si perderebbe.
2. Qual è la vostra posizione sul problema urbanistico? L’università, in cerca di spazi adeguati per la didattica che cambia, ha spostato e sposterà la presenza degli studenti dal centro verso zone più periferiche della città. Le case del centro sono state prima occupate dagli studenti, ora dai bed & breakfast, con residenti e studenti in crisi per il caro affitti. Il centro svuotato da questi fenomeni viene riempito da turisti, le periferie al contrario si desertificano per socialità e cultura. Come pensate di governare questi fenomeni?
E’ necessaria una profonda contaminazione tra le persone che abitano a Pisa, qualunque sia la ragione e qualsiasi sia la durata del tempo per cui sono qui; ogni quartiere, compreso il centro, deve essere davvero abitabile da tutt3, anche grazie a servizi adeguati di mobilità pubblica e alla mobilità dolce.
Occorrono politiche contro la gentrificazione della città: ad esempio noi stiamo realizzando il progetto partecipativo Degentrify Pisa sul recupero della ex-Caserma Artale, finanziato dalla rete europea delle amministrazioni comunali municipaliste. Obiettivo: progettare con residenti, student3 e altri soggetti interessati il riuso della ex-caserma con funzioni pubbliche per rispondere ai bisogni del quartiere e all’esigenza abitativa studentesca.
B&B: il numero di alloggi ammessi a locazioni turistiche inferiori a 30 giorni va monitorato, stabilito e aggiornato ogni 2 anni, anche in base all’emergenza abitativa e alla media di student3 borsist3 senza alloggio. Occorre un confronto con Airbnb e piattaforme simili per accordi che, come a Firenze, costringano al pagamento della tassa di soggiorno dalla piattaforma.
Stop al consumo di suolo: recuperare e riutilizzare il più possibile il costruito, decementificare aree impermeabilizzate inutilmente; se nuove cementificazioni/asfalti sono ineludibili, cercare la “land degradation neutrality” (ONU). Serve un un nuovo Piano Strutturale Intercomunale che preveda una vera visione d’area per una gestione condivisa del territorio, passando attraverso tappe intermedie (es. percorso partecipato per definire i bisogni su spazi, necessità abitative, servizi e mobilità, moratoria delle nuove costruzioni su suolo libero).
E’ necessario il coordinamento tra le politiche insediative di tutti gli enti che operano sul territorio comunale, in un’ottica di risparmio di suolo.
La desertificazione per socialità e cultura colpisce tutta Pisa: non basta la presenza di importantissime istituzioni culturali a cambiare questo processo che trasforma tutte e tutti – turit3, student3, residenti – solo in consumatori. Servono anche:
- aumento del finanziamento ordinario per le politiche culturali;
- una politica culturale sinergica con UNIPI, Scuola Normale, Sant’Anna, Fondazione Palazzo Blu, Fondazione Pisa, Opera della Primaziale Pisana, ecc.;
- Case di Quartiere aperte, accessibili, accoglienti e generative di incontri e di partecipazione;
- promozione di attività culturali diffuse (spettacolo, musica, ecc.) attraverso finanziamento di soggetti associativi e individuali, accoglienza e sostegno alle iniziative spontanee culturali e sportive.
Questo sono alcuni esempi di quanto intendiamo fare; sia per il diritto all’abitare della componente studentesca, compresa la calmierazione degli affitti, sia per la vita sociale e culturale, questa risposta va letta in modo integrato con quella alla domanda 4.
3. Dal 2019 il nostro Ateneo ha creato CISUP, una rete che rende possibile l’accesso aperto a strumentazioni di altissimo livello a tutti gli studenti e ricercatori dell’Università. Questa esperienza di successo ha comunque ancora un limite per avere una sua piena realizzazione: non ha ancora una sede adeguata. Servirebbero circa 2000 mq, eventualmente espandibili, per ospitare futuri progetti di ricerca di eccellenza. Se eletta/eletto alla guida del Comune di Pisa, avrebbe proposte per risolvere questo problema?
L’idea di realizzare il CISUP è pienamente in linea con le nuove esigenze della ricerca: oltre a investire su strumenti e laboratori innovativi, si contribuisce a creare ambienti condivisi, il che costituisce uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo dell’interdisciplinarietà. Allo stesso tempo, rendendo accessibili anche alle studentesse e agli studenti strumentazioni di altissimo livello, si favorisce una formazione aggiornata e di elevata qualità. Infine si ottimizzano investimenti rilevanti, dal momento che le attrezzature sono condivise.
Siamo convint3 che così si possa anche dare un contributo rilevante alla comprensione di fenomeni complessi, contribuendo non solo all’innovazione tecnologica ma anche a quella sociale. La ricerca sui KEU, realizzata grazie agli strumenti messi a disposizione dal CISUP, dimostra la potenziale rilevanza sociale (e anche sanitaria in questo caso) dello sviluppo di spazi come questo.
E’ dunque evidente che si tratta di una rete strategica, su cui è pieno interesse puntare anche per il Comune: crediamo sia uno dei terreni su cui ricostruire un rapporto più stretto tra città e università. Tra l’altro, da anni portiamo avanti l’idea che si debba uscire dalla logica di destinazioni d’uso legate al commercio e alla rendita per dare priorità allo sviluppo sociale e alla ricerca scientifica come pilastri del futuro sviluppo della città. In sintesi, secondo noi la questione va affrontata attraverso i seguenti passi lavorando congiuntamente nelle sedi di confronto tra Università e Comune:
- analisi delle esigenze CISUP, anche rispetto alle linee di sviluppo che UNIPI intende attuare per il futuro;
- ricognizione di volumi attualmente inutilizzati, pubblici e privati, per valutare la loro adeguatezza al recupero;
- predisposizione da parte del Comune degli atti necessari per il recupero in caso di individuazione di volume esistente idoneo;
- individuazione di aree idonee libere in alternativa, e relativa predisposizione degli atti da parte del Comune.
Ulteriori passi necessari:
- nel caso le aree interessate da recupero/nuova edificazione siano difficilmente raggiungibili: definizione e attuazione di una sinergia per lo sviluppo di un adeguato servizio di trasporto pubblico attraverso una pressione su Regione Toscana, per ottenere l’adeguamento del servizio di Autolinee Toscane. Questa azione dovrà rientrare in una strategia più ampia di ridefinizione del Trasporto Pubblico Locale, come individuata nel nostro programma;
- investimento sulle vie ciclabili in connessione anche col servizio di trasporto pubblico (cfr. nostro programma, capitolo mobilità);
- l’eventuale nuova edificazione dovrà prevedere anche il contestuale recupero di suolo, possibilmente in area urbana, attraverso opere di decementificazione.
4. Come pensate di affrontare le questioni dei costi degli affitti delle case per gli studenti e la creazione di spazi di divertimento per i giovani? Come pensate di conciliare il riconoscimento di bisogni culturali e di svago diurni e notturni con il contrasto alla cosiddetta “mala movida”?
Crediamo che innanzitutto si debbano recuperare risorse colpendo le rendite immobiliari, attuando una tassazione comunale fortemente progressiva ed equa (IMU-TARI, Imposta di soggiorno), imponendo tasse di scopo su chi genera esternalità negative alla collettività (es. tassazione di categorie catastali di pregio per l’edilizia sociale; tassa di scopo su centri commerciali, istituti di credito ecc. per un piano di rafforzamento di economia e cultura locali).
Occorre contrastare gli affitti in nero e agire per l’utilizzo pieno degli immobili, stimolando le proprietà a ripristinarne l’agibilità e l’abitabilità anche con incentivi, colpendo l’abbandono e il degrado delle grandi proprietà immobiliari sfitte attraverso una tassazione ad hoc (cfr. regolamento edilizio di Milano) e, in caso di necessità, la requisizione per recupero a fini abitativi, aumentando le aliquote IMU a chi lascia propri immobili vuoti senza giusta causa. E’ necessario anche investire su mappatura e controllo degli immobili e valutare in sinergia tra Comune, ARDSU, Regione Toscana e Università, quali – soprattutto pubblici – possano essere adibiti a residenza universitaria.
Inoltre prevediamo: recupero della ex Paradisa, nuovi accordi territoriali (da stilare anche con partecipazione dell’Università e della componente studentesca) per incentivare i piccoli proprietari alla conclusione di contratti concordati in grado di calmierare davvero il mercato, anche in considerazione di chi studia a Pisa e ha diritto all’alloggio ma non lo ottiene (secondo le graduatorie ARDSU).
Per il tempo libero creeremo organi consultivi per un dialogo costante con le rappresentanze studentesche, utilizzeremo risorse recuperate con tasse di scopo per finanziare spazi polifunzionali (recupero di spazi abbandonati), applicheremo il Programma ANCI Notti di Qualità (uso di materiali a basso impatto ambientale, attenuazione inquinamento acustico, potenziamento illuminazione, offerta di mezzi pubblici, installazione di servizi igienici). Apriremo un tavolo per “l’economia della notte”, con specifica delega a un membro della giunta comunale, come già in fase di sperimentazione a Bologna.
Diversificheremo l’offerta culturale dando centralità alle realtà associative attraverso il recupero di spazi sottoutilizzati (es. SMS e Cittadella).
Collegamento tra chi vive la città e gli spazi in cui viverla: avvieremo fin da subito un tavolo con Autolinee Toscane al fine di aumentare l’offerta e la frequenza del trasporto pubblico serale e notturno.
Metteremo al centro dei nostri interventi l’equilibrio tra bisogni eterogenei per un processo virtuoso che modifichi le abitudini della cittadinanza, in dialogo con i commercianti, avendo cura dei diritti di chi lavora e creando alternative di socialità inclusive ed accessibili a tutte le fasce di reddito.
5. Vorremmo chiedere al futuro sindaco se sarà possibile prevedere in zona Porta a Mare un parcheggio gratuito con servizio Bus Navetta e servizio biciclette (CicloPI e Ridemovi) analogamente a quanto esiste già per chi proviene da Nord (parcheggio Pietrasantina) e dalla Lungomonte (parcheggio via Paparelli). Riteniamo che questa sia una soluzione strategica per la mobilità sostenibile di un gran numero di utenti dell’Università (studenti, tecnici e personale docente), e non solo, che accedono a Pisa dalla FIPILI e da Livorno
Come abbiamo già sottolineato nella risposta alla 2a domanda, pensiamo che sia necessario evitare di consumare nuovo suolo, a meno che questo sia ineludibile e che contestualmente si attuino azioni di decementificazione o comunque per la “land degradation neutrality” (ONU). In particolare, abbiamo votato contro il Piano Urbano della Mobilità voluto dal centro-destra, che noi definiamo INsostenibile, anche perché prevede ovunque nuovi parcheggi, che sono dannosi perché attraggono traffico e consumano suolo. Si deve invece investire su un trasporto pubblico in grado di rispondere alle esigenze delle persone e sulla possibilità di usare mezzi alternativi all’auto e agli scooter: al centro quindi per noi ci sono i treni, i tram e i bus, integrati tra loro e collegati con un sistema capillare che ottimizza la possibilità di andare in bicicletta e a piedi. Quindi noi vogliamo:
- il rafforzamento dei treni locali con collegamenti frequenti;
- il rafforzamento del trasporto pubblico locale, con una rete integrata che unisca le periferie al centro, il litorale e i comuni limitrofi alla città, estensione nelle ore serali e in particolare nel fine settimana, biglietto unico integrato, navette veloci e frequenti;
- una rete tranviaria estesa, con adeguati volumi di trasporto lungo le direttrici principali, accompagnata da e integrata con i bus urbani, con postazioni di bike sharing e con i parcheggi già esistenti;
- bus ramificati e LAM veloci tra periferie e centro;
- gratuità del trasporto pubblico urbano come obiettivo di lungo termine, finanziato con la fiscalità generale. Nel frattempo: gratuità in alcuni orari, tariffe flessibili per le diverse fasce d’utenza, navetta elettrica gratuita sui lungarni;
- realizzazione di Linee ad Alta Mobilità Ciclabile (LAMC), ad alta percorrenza, larghe, con percorsi semplici, ben segnalate, per collegare periferie al centro e tra di loro, e per collegare tutte le frazioni dei comuni limitrofi alla città, potenziamento del bike sharing comunali con abbonamenti a prezzi accessibili, biciclette in buono stato di manutenzione e stalli diffusi sia in centro che in periferia.
Dal momento che si parla di Porta a mare, riteniamo imprescindibile anche sottolineare la necessità di un collegamento col litorale, comodo e sostenibile: no ai nuovi parcheggi, sì al rafforzamento del trasporto pubblico, soprattutto durante la stagione turistica, utilizzando i parcheggi scambiatori di Pisa per la partenza di navette. Serve anche uno studio di fattibilità entro un anno per la realizzazione di un’infrastruttura di trasporto sul ferro di collegamento con il litorale.