Togliere dal piano delle alienazioni del Comune di Pisa Palazzo Telecom in piazza Facchini e l’edificio dell’ex-asilo in Via Coccapani.
E’ questo il contenuto di due proposte di delibera consiliare che Una Citta in comune e Rifondazione Comunista hanno depositato più di tre mesi fa e che colpevolmente non vengono portate però all’attenzione della Commissione consiliare competente e del Consiglio comunale.
Leggi la proposta di delibera relativa all’ex asilo nido di via Coccapani
Leggi la proposta di delibera relativa al Palazzo Ex-Telecom
La maggioranza in tutti questi anni ha previsto, infatti, piani di “svendita” faraonica del patrimonio comunale per decine e decine di milioni di euro che sono però rimasti sulla carta, con migliaia di metri quadrati che lasciati così all’abbandono e al degrado. Ad oggi nel piano di vendite per il triennio 2017-2019 sono iscritti ben 131 immobili tra edifici, appartamenti e terreni per un valore stimato di 64 milioni di euro. E’ evidente come da questo punto di vista il bilancio comunale non sia attendibile e veritiero.
A questo si aggiunge che gli edifici abbandonati sono sempre un costo per il Comune visti i continui interventi di pulizia e bonifica, e non una risorsa come, invece, dovrebbe essere. Noi riteniamo che l’obiettivo primario di ogni Comune sia la valorizzazione sociale del proprio patrimonio per rispondere ai bisogni della cittadinanza e che la fase di crisi economica che attraversa il nostro Paese ormai da anni deve spingere il Comune di Pisa ad adottare misure creative e innovative per permettere alla cittadinanza di fruire del patrimonio pubblico comunale soprattutto per finalità sociali in modo da mitigare l’aggravarsi della crisi economica e sociale esistente.
Per questo dopo aver presentato una proposta per togliere dal piano delle vendite la Mattonaia, proposta bocciata dalla maggioranza con il solo esito che ancora quel luogo è chiuso ed abbandonato, abbiamo deciso di rilanciare con queste due nuove delibere.
Nel caso di Palazzo Ex-telecom nell’ultimo anno e mezzo sono stati fatti 5 bandi con importi diversi che sono andati tutti deserti, mentre gli spazi per gli uffici comunali sono stati ridotti mettendo in difficoltà il personale o trovando soluzioni non adeguate e provvisorie come alla Sesta Porta.
Per l’ex-asilo Coccapaniil cui valore è stimato in 1 milione e 600 mila euro ad oggi non solo non c’è nessun acquirente ma l’unica prospettiva è quello di pensare di fare cassa magari facendo lì nuove residenze. Noi invece proponiamo che la struttura dell’ex-asilo di via Coccapani possa essere utilizzata come struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, visto che ad oggi la nostra città non ha una struttura di questo tipo e vengono individuate sempre soluzioni emergenziali.
Nel mese di febbraio abbiamo depositato queste due proposte che oggi però non sono neanche state discusse in Commissione per la mancanza dei relativi pareri tecnici.
Abbiamo sollecitato in tutti i modi e in tutte le forme il rispetto del testo unico degli enti locali che prevede il diritto dei consiglieri comunali di poter presentare degli atti deliberativi, ma tutto è stato fino inutile senza esito.
Due settimane fa, alla luce di questa grave latitanza dell’amministrazione, abbiamo scritto al Prefetto di Pisa perché intervenga presso il Comune affinchè sia garantito questo diritto per il nostro gruppo consiliare come per tutti gli altri gruppi, ma non abbiamo ad oggi ricevuto risposta.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista