Limonaia: “LA SOLIDARIETA’ NON SI PROCESSA!”

Sottoscriviamo l’adesione all’appello ed esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti delle attiviste e degli attivisti della Limonaia che il prossimo 12 giugno subiranno la prima udienza per l’occupazione.
Sosteniamo da sempre le esperienze di autogestione a Pisa come in tutta Italia e la nostra città, dopo tutti gli sgomberi di questi anni, ha sempre più bisogno di spazi sociali per l’aggregazione e le pratiche di mutualismo, come era la Limonaia.

LA SOLIDARIETA’ NON SI PROCESSA!

Convocati a processo i volontari e le volontarie, gli attivisti e le attiviste della Limonaia. Il prossimo 12 giugno si terrà la prima udienza per «invasione di terreni o edifici altrui» a carico di 12 persone, tra le centinaia che durante il lockdown, un drammatico momento per il nostro Paese, si sono impegnati in attività solidali per le fasce di popolazioni più deboli. Organizzando pacchi spesa per le famiglie più povere della città, offrendo una scuola di italiano gratuita e mettendo a disposizione un consultorio con assistenza psicologica e medica per tutte le donne della città, hanno impiegato il proprio tempo per supportare la comunità di Pisa.

La Limonaia, con i suoi ampi spazi e il suo giardino hanno permesso ad associazioni, collettivi universitari, gruppi musicali e teatrali di continuare a svolgere le proprie attività nel pieno rispetto delle normative anti-assembramento imposte dal governo. All’interno della Limonaia veniva coltivato un piccolo orto urbano, nato dalla voglia di diversi abitanti del quartiere di prendersi cura di uno dei pochi spazi verdi del centro storico lasciato all’incuria e all’abbandono; venivano svolte attività per il corpo come acroyoga, laboratori di danza e il tai chi; venivano organizzati pranzi sociali per finanziare le attività di supporto e soccorso alla città.

Con la Rete Pisa Solidale, ogni settimana venivano consegnati 300 pacchi spesa per le persone e le famiglie in grave difficoltà economica, aggravata terribilmente dalla crisi sanitaria, la quale ha minato la stabilità economica e psicologica di tantissime persone della città di Pisa, le quali hanno trovato nella Limonaia uno spazio aperto, accessibile e sicuro, un luogo a servizio di tutti e non un’occupazione per il profitto di pochi. Non dimentichiamo la straordinarietà del momento: decine di persone, senza alcun interesse personale, spendevano il proprio tempo per aiutare, supportare e sostenere anziani, migranti, famiglie bisognose e tutti coloro che in quel momento avevano bisogno di un aiuto.

Mentre parti importanti delle istituzioni non hanno mai nascosto elogi e sostegno ai volontari e alle volontarie della Limonaia, oggi questi sono sotto accusa. Oggi le porte della Limonaia sono murate, i suoi interni abbandonati all’incuria e all’abbandono, come tanti luoghi di proprietà delle istituzioni. Ci chiediamo in quale stato sia adesso la Limonaia, ci chiediamo perché siamo stati supportati e incoraggiati quando ce ne era bisogno e oggi, invece, criminalizzati e dimenticati.

Respingiamo le accuse che vengono mosse:
Chiediamo che la proprietà della Limonaia, da cui proviene la denuncia per occupazione, si esprima in merito a tutto questo.
Chiediamo che lo facciano altresì quelle forze politiche che dicono di sostenere attività solidaristiche e volontaristiche e si schierano in difesa delle fasce più deboli della città.

Per inviare le propria adesione al comunicato
scrivi a limonaiapisa@gmail.com

La Limonaia

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Sottoscritto da:

Legambiente Pisa
Casa della donna Pisa
Greenpeace
AIED Pisa
Comitato Toscano un ponte per
Coordinamento provinciale Libera Pisa
Africa Insieme
Sinistra per
Educare alle Differenze Pisa
Il Chicco di Senape
El Comedor Giordano Liva
Extinction Rebellion Pisa
Greenpeace
Obiezione Respinta
Vita di Donna ONLUS
Legambiente Toscana
Legambiente ONLUS
Amref FDU Toscana
Pinkriot Arcigay Pisa
Non una di Meno Pisa
Animali Celesti – Teatro d’arte Civile
Associazione Italiana Musicisti Amatori – AIMA
Associazione YogaMente
Laboratoria Femminismi
IVG, ho abortito e sto benissimo
Collettivo transfemminista Zamp3 Mostruos3, Bari
Una città in comune
Sinistra Unita per Pisa
Circolo Rifondazione Comunista “Gramsci”
Circolo Rifondazione Comunista “Turini”
Non una di meno Lago di Garda
Non una di meno Prato
Sonia Paone docente di sociologia urbana UNIPI
Massimo Srebot ex Direttore dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia Az. USL 5 Pisa ,
Alessandro Matteucci, ostetrico
Simone D’Alessandro professore associato di Economia Politica UNIPI
Marianna Fumai videografa, attivista
Tiziana Nadalutti, femminista e ambientalista, tecnologa
Lorena Maistrello, educatrice professionale e pedagogista
Ciccio Auletta, consigliere comunale
Raffaella Nadalutti, insegnante precaria.
Nilo Di Modica, giornalista
Federico Oliveri, segretario circolo PRC “Gramsci”
Daniele Iannello, segretario circolo PRC “Turini”
Fausto Caricato
Roberta Fantozzi
Francesca Mortelli, impiegata, femminista

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