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Livorno, il porto si allarga Pisa teme l’erosione della costa. Il Comune: «Vigileremo sui lavori della Piattaforma Europa»
NOVANTA ettari, 1000 metri di lunghezza e 300 di larghezza. Un traffico potenziale di container compreso tra 3 e 3,5 milioni, oltre un miliardo di euro di investimento. E la Piattaforma Europa, proseguimento a mare dell’attuale Darsena Toscana. Un maxi-progetto che potenzierà il porto di Livorno e che rischia di avere ripercussioni anche sulla costa pisana. Se ne è parlato ieri in sala regia nel corso della commissione urbanistica convocata per fare il punto sulla foce armata dello Scolmatore e su, appunto, la Piattaforma Europa. Approfondimento richiesto anche dai consiglieri pisani del Movimento Cinque Stelle che nelle scorse settimane hanno presentato una mozione, poi approvata a maggioranza, per mettere in guardia sull’impatto che la grandiosa opera può anche da Calambrone in su. Presenti in commissione l’assessore all’urbanistica Ylenia Zambito, Massimo Provinciali, segretario generale dell’Autorità di Livorno e i tecnici che si stanno occupando del piano urbanistico portuale. Una rassicurazione arriva proprio dall’assessore Zambito: «Vigileremo su queste opere per verificare l’impatto che potranno avere sul litorale pisano. Dagli studi oggi a disposizione risulta, comunque, che la foce armata non dovrebbe avere alcun effetto sulla erosione ma, anzi, portare ad un probabile ripascimento. Lo stesso per quanto riguarda il piano regolatore portuale. Su questo punto, le analisi e i modelli matematici confermano che l’impatto erosivo e paesaggistico non sembra rilevante. Idem sulla biodiversità. In pratica per quanto riguarda l’erosione gli effetti della costruzione della Piattaforma sarebbero simili a quelli già in atto per la presenza delle secche della Meloria. Dobbiamo comunque essere pronti, se si realizzeranno determinate condizioni, a prevedere opere di mitigazione». «NON siamo geologi marini ma si presuppone – afferma Valeria Antoni, capogruppo Cinque Stelle – che un’opera del genere avrà un costo ambientale a carico della zona nord del porto ossia del litorale pisano. Servono garanzie. Non vogliamo dire no a priori a quest’opera e riteniamo che non spetti all’amministrazione pisana ma vogliamo che si valuti attentamente tutti i costi ambientali ed economici che dovremmo necessariamente sopportare». «La piattaforma Europa – dice il capogruppo di Fi-Pdl Giovanni Garzella rappresenta uno sviluppo economico utile per Pisa. Ma è necessario capire se vi sono dinamiche ambientali che possono causare un aumento dell’erosione costiera ed eventualmente intervenire per mitigare l’impatto».
Francesca Bianchi