A dicembre di due anni fa GEOFOR accettò di superare il regime di subappalto per centinaia di lavoratori e lavoratrici che sono stati internalizzati da AVR, ATI e GEECO: la stabilizzazione di centinaia di lavoratori dell’igiene ambientale è stato un atto dovuto per ripristinare un corretto rapporto contrattuale ed eliminare la differenziazione salariale e di diritti rispetto alle medesime mansioni.
Pochi mesi dopo si è formata la maxiazienda RetiAmbiente che ha inglobato aziende territoriali come GEOFOR: il risultato è stato un aumento delle tariffe, un difficile rapporto coi lavoratori, un incremento stratosferico dei profitti (anche per gli aumenti dei compensi autoattribuitisi dai membri del CdA).
In questo scenario e a fronte di un protocollo firmato dalle sigle sindacali confederali, i sindacati di base presenti in GEOFOR (COBAS e USB) hanno proclamato lo stato di agitazione e avviato il percorso di assemblee per contestare un contratto che non affronta nodi cruciali dell’organizzazione del servizio: necessità di nuovi e più numerosi mezzi, una riorganizzazione delle mansioni e del servizio, rimodulazione dei turni e straordinari, garanzia di permessi e ferie.
L’intervento dei sindaci a gamba tesa contro sindacati e lavoratori, per impedire di fatto lo sciopero del 13 e del 14, è assolutamente inopportuno e teso a scaricare le responsabilità delle criticità del servizio sui lavoratori anziché sull’azienda, addirittura insinuando che gli aumenti di tariffe dipenderebbero dalle assunzioni.
Mettere i cittadini contro i lavoratori è una pratica ignobile e che rafforza le azioni poco trasparenti che il CdA di RetiAmbiente ha messo in campo, attribuendo i disservizi agli operatori.
Consideriamo invece le rivendicazioni che Cobas e USB portano avanti per i lavoratori verso GEOFOR non solo legittime, ma doverose, per rendere migliore non solo il lavoro ma anche il servizio per la cittadinanza.
Sosteniamo quindi lo sciopero del 13 e 14 dell’igiene ambientale ed esprimiamo la piena solidarietà ai sindacati di base e ai lavoratori contro le manovre più o meno esplicite di boicottare la mobilitazione degli operatori dell’igiene ambiente.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista