Dopo aver rinunciato al finanziamento per una campagna comunicativa contro l’omofobia e la transfobia, la giunta Conti ha deliberato ufficialmente l’uscita dalla Rete Ready, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Si tratta dell’ennesimo atto di un’amministrazione, i cui tratti caratterizzanti sono l’omofobia, il sessismo e la discriminazione contro ogni diversità. Le istituzioni, al contrario, devono poter garantire diritti e dignità per tutti i cittadini e tutte le cittadine.
Quarant’anni fa, nel 1979, Pisa è stata la prima città in Italia ad ospitare un Pride in risposta alle violenze e all’odio che all’epoca si riversavano sulla comunità LGBTI+. E nel 2019 è stata scelta per ospitare il Toscana Pride, proprio per riaffermare le ragioni di quella scelta. In quell’occasione, saremo al fianco delle associazioni e della comunità LGBTI+ nelle loro richieste di uguaglianza. Come lo saremo sempre, dentro e fuori del consiglio comunale, impegnandoci fin da adesso perché Pisa rientri al più presto dentro la Rete Ready.
Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)