Matrimoni gay, Pisa sfida i divieti di Alfano. Città in comune: «Posizione di civiltà. E ora i fatti»

NAZIONE PISA Pagina:6

Matrimoni gay, Pisa sfida i divieti di Alfano

«I GUSTI SESSUALI DI CIASCUNO SONO LIBERI, MA IL MATRIMONIO E OSTENTAZIONE FUORI LUOGO»

Filippeschi: «Registrerò le nozze celebrate all’estero tra persone dello stesso sesso>

ANCHE Marco Filippeschi dopo Pisapia a Milano, Marino a Roma e Merola a Bologna – si prepara a ribellarsi all’altolà del Ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Di fronte alla richiesta di iscrizione nel registro di Stato civile del Comune di Pisa di un matrimonio omosessuale contratto all’estero sceglierei di procedere» così afferma il sindaco di Pisa che precisa però «di non aver ancora avuto notizia di richieste di questo genere arrivate ai nostri uffici comunali».
A SCATENARE la fronda dei `disobbedienti’, alal quale ora si aggiunge Marco Filippeschi, è stata nei giorni scorsi la circolare emanata dal vicepremier con la quale viene dato il via libera ai prefetti alla cancellazione delle eventuali trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero. Avvertendo che «in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». «Le parole pronunciate da Alfano in questi giorni sono state assolutamente sgradevoli: continui pure il ministro dell’Interno a difendere le proprie idea senza però offendere i sindaci» commenta duramente il sindaco Filippeschi. Una posizione che già era emersa nei giorni scorsi all”uscita’, appunto, della circolare firmata dal ministro Alfano e indirizzata ai prefetti. «Affidare a ordinanze prefettizie la limitazione di competenze che la legge riconosce in capo ai Comuni non è accettabile – questa la posizione espressa da Filippeschi in qualità di presidente di Legautonomie- il vizio di centralismo oggi viene volto ad arretrare i diritti civili. In questo caso i sindaci sono chiamati a riconoscere diritti delle persone come avviene nel resto dell’Europa, secondo esperienze avanzate a cui noi dobbiamo guardare. Ë aperta una questione di diritto e anche politica». Una questione di cui Pisa è già stata pioniera con l’istituzione del registro delle Unioni Civili nel 1996. Una cinquantina («poche» ammette Filippeschi) le coppie che da allora sono state iscritte nel registro, per lo più omosessuali. «Adesso serve un pronunciamento chiaro del governo – conclude il sindaco di Pisa per questo Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, ha domandato un incontro al premier Renzi. Aspettiamo di conoscere quale sarà la linea comune».

Francesca Bianchi

Città in comune: «Posizione di civiltà. E ora i fatti»

«LE PAROLE dei sindaco Marco Filippeschi stanno nel solco di quella che consideriamo una posizione minima di civiltà. Il nostro auspicio adesso – afferma Ciccio Auletta, consigliere comunale di Re-Una città in Comune – è che dalle parole si passi ai fatti, non deve ci si deve arenare nell’attesa di un chiarimenti da parte del governo. I Comuni, Pisa compresa, devono rendersi protagonisti di una iniziativa forte contro le posizioni espresse dal ministro Alfano. E’ necessario pasare dall’enunciazione di un principio alle pratica dei diritti o finirà come per il registro delle unioni civili di cui Pisa è stata antesignana. Un registro che è rimasto `fermo al palo’».

Condividi questo articolo

Lascia un commento