Se ne è andata ieri Mirella Vernizzi, una donna straordinaria che è stata partigiana per tutta la vita.
Non ha mai smesso di lottare, per i diritti, per le donne, per la libertà.
Non ha mai smesso di interessarsi di politica, di sentire sdegno per le ingiustizie, di cercare soluzioni migliori per il bene comune. Ma soprattutto non ha mai smesso di sentirsi staffetta partigiana, nel senso più bello del termine: portatrice di messaggi lo era stata durante la guerra e ha continuato ad esserlo fino all’ultimo. Nelle scuole, nell’associazionismo, nelle piazze, nelle cerimonie pubbliche sapeva trasmettere come nessun altro l’emozione della lotta per i diritti, il senso vibrante di cosa voglia dire conquistare la libertà e, una volta conquistata, difenderla.
I bambini soprattutto la amavano, ridevano e piangevano con lei. Cantavano Bella ciao seguendo la sua voce e battendo le mani insieme a lei.
Così la vogliamo ricordare. Perché il suo messaggio continuerà a vivere, di mano in mano, di generazione in generazione.
Una città in comune