Era questo il contenuto islamofobo inserito, nero su bianco, nel Programma di mandato del sindaco Conti con cui è stato eletto, in merito alla “questione moschea”: “Per quanto riguarda il delicato caso della Moschea a Porta a Lucca, questa amministrazione non può ignorare che i cittadini del quartiere di Porta a Lucca hanno chiesto, anche con una proposta referendaria, di non concedere l’edificazione di una Moschea con un centro culturale annesso nel loro quartiere”.
In questi anni la sua maggioranza, sulla base di questa posizione razzista, ha ingaggiato una vera e propria crociata contro la realizzazione di un luogo di culto della comunità islamica, subendo una sconfitta così dura che avrebbe dovuto costringere il sindaco a dimettersi. Il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha sancito con chiarezza come la giunta Conti si sia mossa contro i principi di non discriminazione e di libertà di culto tutelati dalla nostra Costituzione, tanto da annullare la variante urbanistica, inserita strumentalmente all’interno della variante stadio, che cancellava la previsione della moschea a Porta a Lucca.
Nonostante la sentenza, domani giovedì 8 aprile, il sindaco presenterà in Consiglio comunale alcune modifiche al suo Programma di mandato, tra cui una sulla moschea. Si legge nella nuova versione: “In merito alla moschea a Porta a Lucca, questa Amministrazione ha, da sempre, preso una posizione non favorevole considerando la zona non idonea per la realizzazione della struttura”.
Giocando con le parole, la giunta Conti continua a muoversi nell’illegalità e nell’ipocrisia. Di fatto afferma di non voler dare seguito a quanto previsto dal TAR, adducendo strumentali ragioni urbanistiche che sono state smentite in tutte le sedi.
Da mesi chiediamo se la convenzione che il Comune deve preparare per rilasciare il permesso di costruire è stata redatta. A questo punto i silenzi e i ritardi dell’amministrazione nel rilasciare il permesso di costruire sono ingiustificati e inaccettabili. Non solo la destra ha agito consapevolmente in contrasto con la Costituzione, ma continua a ritardare l’applicazione di una sentenza e adesso vuole fare approvare un atto, come il Programma di mandato, in cui rimette ancora in discussione la localizzazione del luogo di culto della comunità islamica.
Per questo chiediamo al sindaco di rispettare la Costituzione e di adeguare di conseguenza il programma di mandato. Chiediamo che il Comune proceda senza ulteriori alibi e ritardi al rilascio del permesso a costruire. In questi due anni e mezzo la giunta ha sperperato, per la propria propaganda razzista, i soldi dei cittadini e delle cittadine, attivando consulenze esterne e tenendo bloccati gli uffici. Per evitare che questo si ripeta, continuiamo a vigilare sull’iter amministrativo: abbiamo già chiesto di affrontare urgentemente la questione in commissione consiliare.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile