La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).
Mozione: “Carcere Don Bosco: Vaccinazione persone detenute e personale civile”
Considerato che l’Associazione Antigone a fine Gennaio 2021 ha inviato al Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas, Aifa, Ministro della Salute Roberto Speranza, all’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, Comitato tecnico scientifico, Comitato di bioetica, Assessori regionali alla sanità un documento (disponibile a questo link) per richiedere che venisse prontamente programmata una campagna vaccinale nelle varie case circondariali di Italia in cui si legge “In Italia, allo scoppio della pandemia alla fine del febbraio 2020 le carceri ospitavano oltre 61.200 detenuti a fronte di una capienza ufficiale di 50.931 posti letto. Se contiamo tuttavia le varie migliaia di posti indisponibili a causa di ristrutturazioni, possiamo affermare che il tasso di affollamento reale superasse il 130%. Durante la prima ondata di Covid-19, il numero dei detenuti risultati positivi era arrivato a un picco massimo di circa 160 unità nei primi giorni di maggio, essendosi mantenuto costantemente al di sopra delle 100 unità a partire dalla metà di aprile. Sono state 4 le persone detenute morte durante quei primi mesi.
Considerato che oggi i detenuti presenti sono, secondo l’ultimo dato disponibile, 53.364, ancora troppi rispetto alla capienza ufficiale, ancor di più rispetto a quella effettiva e in numero grandemente superiore rispetto alle esigenze sanitarie imposte dalla presente situazione pandemica”.
Considerato che sempre nel documento inviato dall’Associazione Antigone si legge “durante la seconda ondata secondo i dati forniti dall’Amministrazione Penitenziaria, al 16 gennaio 2021 si contano numerosi focolai nelle carceri italiane in particolare 109 detenuti positivi al virus nel carcere di Milano Bollate, 59 a Milano San Vittore, 54 a Roma Rebibbia NC, 35 a Roma Regina Coeli, 53 a Sulmona, 40 a Napoli Secondigliano, 40 a Palermo, 29 a Lanciano. Al totale di 718 detenuti positivi, in crescita dall’inizio del 2021, vanno aggiunti i 701 operatori penitenziari che hanno contratto il Covid-19.”
Considerato quanto sta avvenendo nella Casa di Reclusione di Volterra dove dal 7 Marzo è attivo un focolaio sostenuto da Sars-Cov2 che ha coinvolto 51/167 detenuti ma che in funzione della natura delle attività presenti all’interno del penitenziario ha determinato anche la chiusura delle scuole, per i molti docenti individuati come contatti.
Considerato che nel mese di Febbraio sono state attivate le campagne vaccinali destinate a docenti e guardie penitenziarie
Considerato l’ultimo rapporto del Garante delle persone private della libertà del 2020 in cui si legge “L’Istituto penitenziario è una struttura ormai obsoleta“, “Vi sono perdite ed infiltrazioni di acqua, celle con bagni a vista”, e ancora “ Le camere di pernottamento sono in pessime condizioni, con bagni a vista spesso non separati dal resto dell’ambiente, dotate di arredi vecchi e fatiscenti, caratterizzate nel complesso da superfici ridotte in rapporto al numero dei presenti; in generale, le stesse sono del tutto inidonee ad assicurare spazi di riservatezza anche nelle piccole cose della vita quotidiana.” Ma sopratutto si legge “La capienza massima regolamentare per l’istituito è fissata in 205 unità(181 al maschile e 24 al femminile). Ad Aprile 2020 le presenze sono scese a 200 unità. Avuto riguardo all’attuale chiusura della sezione femminile ed alla inagibilità di alcuni locali nella sezione penale maschile, ne discende che il numero dei presenti è di gran lunga superiore alla capienza massima, in apporto anche alle attuali situazioni di emergenza sanitaria.”
Avendo appreso dalla stampa della stipula di un Protocollo per il miglioramento della qualità della vita degli istituti, sottoscritto dalla Regione Toscana e dai Garanti dei Diritti dei Detenuti.
Constatando altresì che la campagna di vaccinazione è partita in altre Regioni e che invece la Toscana ha scelto di permettere il vaccino della sola polizia penitenziaria.
Ritenuto grave che non si sia stata data la medesima priorità ai detenuti e alle detenute ed a tutto il personale civile (educatori, funzionari amministrativi, assistenti sociali) che quotidianamente svolge interventi frontali, a contatto con le persone detenute.
Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta
a sollecitare la Regione Toscana, la quale sulla stampa ha dichiarato di essere pronta a far partire la campagna di vaccinazione per la metà di marzo, affinchè con la massima urgenza inserisca tra le priorità le persone detenute ed il personale civile;
a verificare, anche con la collaborazione del Garante dei Diritti dei detenuti, circa la presenza di categorie vulnerabili nella popolazione detenuta e l’inserimento di queste nella medesima procedura riservata ai casi fragili e superfragili;
a informare il consiglio comunale dell’andamento della campagna di vaccinazione e dei tempi per raggiungere tutta la popolazione della Casa Circondariale Don Bosco.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile