Tenuto conto che venerdì 23 febbraio a Pisa, come in decine di altre città d’Italia, gli studenti e le studentesse sono scese in piazza per il cessate il fuoco a Gaza e contro il genocidio del popolo palestinese, dove ci sono ormai più di 30.000 vittime, di cui più di 10.000 bambini, in un conflitto che vede il governo italiano complice per non aver intrapreso alcuna azione per il cessate il fuoco e al contrario avere bloccato i fondi per gli aiuti umanitari all’agenzia ONU per i rifugiati, costringendo un popolo alla fame.
Tenuto conto che per l’intera giornata del 23 febbraio era stato proclamato uno sciopero generale di tutti i lavoratori e le lavoratrici di tutti i settori pubblici e privati per chiedere:
“- il cessate il fuoco immediato e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza;
– il blocco immediato della vendita di armi ad Israele;
– la fine dell’occupazione coloniale delle terre Palestinesi in Cisgiordania;
– l’uscita dell’Italia dalla NATO;
– il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina e in tutti gli scenari di guerra”.
Tenuto conto che a Pisa gli studenti e le studentesse hanno organizzato un corteo per le strade del centro cittadino che è stato bloccato da entrambi i lati dalle forze dell’ordine in via San Frediano, impedendo sia l’ingresso in Piazza dei Cavalieri sia il ritorno verso piazza Dante.
Tenuto conto che, senza alcuna ragione, il corteo è stato violentemente e ripetutamente caricato dagli agenti in assetto antisommossa, continuando a colpire gli studenti e le studentesse, per lo più minorenni, anche dopo averli messi in fuga con le prime cariche.
Tenuto conto che in questi giorni, singoli esponenti del centrodestra a livello locale e nazionale hanno cercato di negare e ribaltare i fatti, e che negli ultimi giorni questa linea è stata decisamente assunta dal Governo per bocca del Ministro Piantedosi che ha parlato di un “corteo fuori legge”, di studenti che hanno provato a forzare il cordone di polizia e di blindati che bloccavano l’accesso a Piazza dei Cavalieri, quando le immagini e le foto mostrano chiaramente che i ragazzi sono stati brutalmente ed ingiustificatamente caricati e picchiati.
Tenuto conto che le posizioni e la propaganda assunta dal centro destra a livello locale e nazionale e dal Governo, con le recenti dichiarazioni della Presidente Meloni e del Ministro Piantedosi, sono anche in aperto contrasto con il monito dello stesso Presidente della Repubblica, determinando uno scontro sui fondamenti stessi dello stato di diritto nel nostro paese.
Tenuto conto della grandissima mobilitazione che a livello locale e nazionale è scaturita dalle violenze subite dagli studenti e dalle studentesse sia per difendere il diritto a manifestare nel nostro paese sia per l’immediato cessato il fuoco e per fermare il genocidio del popolo palestinese.
Fatte proprie le ripetute e unanimi condanne delle violenze delle forze dell’ordine che sono state ribadite in decine di documenti approvati nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro in questi giorni.
Tenuto conto delle testimonianze e dei racconti da parte degli studenti e delle studentesse su quanto avvenuto lo scorso 23 febbraio in piazza, come anche emerso nella seduta della terza commissione consiliare permanente, e che ad oggi però sono state del tutto ignorate dalla maggioranza che governa la città e dal Sindaco Conti come dimostra il documento approvato la scorsa settimana dalla maggioranza in consiglio comunale in cui non si condanna in alcuno modo la violenza della polizia sugli studenti e sulle studentesse picchiati brutalmente dagli agenti in tenuta antisommossa.
Evidenziato come l’ordine del giorno approvato dalla maggioranza nella scora seduta rappresenti una frattura democratica nella comunità cittadina e non solo, di cui occorre che il sindaco Conti in prima persona si assuma la responsabilità.
Il Consiglio comunale di Pisa:
esprime tutto il proprio sostegno e solidarietà alle studentesse e studenti che sono scesi in piazza venerdì 23 febbraio per il cessate il fuoco a Gaza e contro il genocidio del popolo palestinese;
esprime la propria stretta vicinanza alle studentesse e agli studenti feriti dalle cariche della polizia, ed è pronto a sostenere le azioni che decideranno di intraprendere nei confronti di chi li ha ingiustificatamente picchiati;
condanna irrevocabilmente e totalmente la scelta repressiva operata contro il corteo e in particolare le cariche immotivate e ripetute contro gli studenti e le studentesse che manifestavano pacificamente;
ritiene irresponsabile la gestione dell’ordine pubblico avvenuta nella giornata di venerdì 23 febbraio a Pisa e chiede pertanto la rimozione del Questore;
chiede che siano accertate urgentemente e pienamente da tutti gli organismi competenti le responsabilità sulle violenze subite dagli studenti e dalle studentesse, prendendo i conseguenti provvedimenti;
ribadisce l’inviolabilità del diritto alla libera manifestazione sancito nella nostra Costituzione;
ritiene per questo molto gravi e mistificatorie le dichiarazioni rilasciate in Parlamento dal Ministro Piantedosi, che giustifica le cariche e le violenze delle forze dell’ordine sugli studenti e le studentesse, ribaltando i fatti realmente accaduti e testimoniati chiaramente dalle immagini, e pertanto ne chiede le dimissioni.
ritiene inammissibili, e smentisce categoricamente tutte, le false notizie diffuse da esponenti del centrodestra a livello locale e nazionale in questi giorni, e riprese anche dal Ministro dell’Interno Piantedosi, che il corteo degli studenti e delle studentesse volesse dirigersi vero la Sinagoga, e invita quindi tutti gli organi di informazione a non accreditare versioni infondate che servono solo a depistare l’opinione pubblica, riservandosi ad intraprendere anche le opportune azioni a tutela della verità dei fatti;
stigmatizza ancora una volta le continue provocazioni del deputato e consigliere comunale Ziello, che da giorni diffonde notizie false su quanto accaduto venerdì 23 febbraio in piazza, attaccando gli studenti e le studentesse, e anche gli insegnanti dei ragazzi e delle ragazze scese in piazza; e pertanto chiede al Consigliere comunale di dimettersi subito.
Impegna il Sidaco e la Giunta:
a farsi portavoce presso il Governo e il Parlamento affinché venga approvata con urgenza, come da anni chiedono associazioni e movimenti, l’introduzione di una legge sui codici identificativi per le forze di polizia impegnate in operazioni di ordine pubblico.
Impegna il Presidente del Consiglio comunale:
ad organizzare un incontro urgente dei e delle capigruppo con il Prefetto di Pisa e il Questore di Pisa sui fatti avvenuti;
a richiedere al Sindaco di fornire con urgenza ogni adeguata spiegazione ed informazione ai capigruppo sul ruolo avuto e sulle disposizioni date alla Polizia Municipale durante la manifestazione.
Impegna il Presidente del Consiglio Comunale:
a trasmettere il presente documento al Governo, al Parlamento, al Prefetto di Pisa e al Questore di Pisa.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare