Mozione: Emergenza caro bollette

Di seguito la mozione presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: Emergenza caro bollette

Lamentando che:

  • nel 2022 ogni famiglia spenderà, in media, circa mille euro in più rispetto al 2021 per le bollette della luce e del gas, con un aumento rispettivo di 440 euro circa per la luce e di 560 euro circa per il gas, per un totale di circa 30 miliardi di euro in più;

  • questi aumenti pesano in modo particolare sulle fasce di reddito medio-basse della popolazione, penalizzate negli ultimi anni dalla stagnazione dei salari e dalla diffusione di contratti di lavoro a termine, fasce su cui pesa incide maggiormente anche l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di altri beni di largo consumo;

  • l’aumento della bolletta energetica ha conseguenze negative sulla ripresa economica e mette a rischio le attività di impianti sportivi, circoli ricreativi e associazioni che offrono servizi importanti alla cittadinanza;

Considerato che:

  • l’aumento delle bollette è causato dall’aumento del prezzo delle materie prime, determinato a sua volta dall’aumento della domanda di energia dopo il calo della pandemia e dalla diminuzione dell’offerta, e dall’aumento del prezzo dei permessi di emissione di CO2;

  • le società che producono, distribuiscono e vendono energia elettrica e gas hanno scaricato questi aumenti dei prezzi interamente in bolletta, realizzando utili e profitti considerevoli;

  • sul costo finale della bolletta pesano non solo i costi degli investimenti, ma anche la remunerazione del capitale investito, nonché l’IVA al 10 o al 22% a seconda del consumo, e obsoleti oneri di sistema;

  • l’assenza di meccanismi di calcolo delle bollette in proporzione alle fasce di reddito penalizza particolarmente le fasce più basse della popolazione;

  • dall’avvio della liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas si stima un aumento dei prezzi in bolletta del 70% per il gas e del 40% per l’energia elettrica, in contrasto con gli obiettivi dichiarati di favorire attraverso la concorrenza i consumatori;

  • la dipendenza dalle importazioni di energia e gas dall’estero, soggette agli aumenti di mercato, è tanto maggiore quanto minore è l’apporto delle energie rinnovabili al fabbisogno del paese.

Considerato che:

  • il governo è intervenuto per moderare il caro bollette introducendo bonus per famiglie con ISEE minore di 8.265 euro, con almeno 4 figli a carico e ISEE inferiore a 20.000 euro o con un titolare di reddito/pensione di cittadinanza, riducendo temporaneamente l’IVA al 5% e spostando gran parte degli oneri di sistema sulla fiscalità generale;

  • nonostante l’impatto di questi provvedimenti sulle fasce più deboli della popolazione, tali provvedimenti non incidono sulle cause strutturali dell’aumento delle bollette e finiscono comunque per incidere pesantemente sul bilancio pubblico.

Considerato che sempre più spesso si parla di povertà energetica, una questione complessa che colpisce milioni di persone in Italia e in tutto il mondo, producendo effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita degli individui e che la povertà energetica ha occupato recentemente un posto centrale nell’Agenda Europea, dove si parla di poverty energy o fuel poverty, espressioni con cui si indica l’impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici.

Considerato che l’aumento spropositato degli ultimi mesi del costo dell’energia, provocato fondamentalmente dalla dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico del nostro paese (in particolare dalle reti di gas metano), ha notevolmente aggravato il fenomeno della povertà energetica, mettendo in difficoltà nuovi soggetti fino ad oggi non toccati dal fenomeno.

Valutato che le conseguenze della povertà energetica sono negative sul livello del benessere e su quello dell’inclusione sociale.

Richiamata inoltre la necessità per la nostra città e per tutto il paese di ridurre drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra, e richiamata in tal senso la mozione per la dichiarazione dell’Emergenza Climatica votata dal Consiglio Comunale di Pisa.

Considerato che l’autoproduzione e il consumo di energia da fonte rinnovabile prodotta a livello locale ha ripercussioni ambientali e sociali molto importanti, riducendo le emissioni di CO2 , creando inoltre un beneficio anche economico alle comunità locali.

Considerato anche che il consumo locale dell’energia rinnovabile prodotta dai territori ha un impatto positivo sulle reti di trasmissione, aiutando a bilanciarne i carichi e gli effetti di non programmabilità delle fonti rinnovabili.

Alla luce dell’evoluzione della normativa degli ultimi anni in materia di produzione e autoconsumo di energia rinnovabile, con riferimento particolare a:

  • il decreto “Milleproroghe 2020”, ovvero il D.L. 162/19, all’articolo 42 bis, di recepimento della direttiva europea 2018/2001, che ha introdotto e regolamentato la formazione di comunità di autoproduzione e conseguente autoconsumo collettivo di energia, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e che la suddetta legge ha introdotto forme di incentivazione per l’energia prodotta e autoconsumata da tali comunità di autoconsumo collettivo che devono essere composte da produttori e consumatori afferenti alla stessa cabina di trasformazione;

  • il Decreto Legislativo 8 novembre 2021 , n. 199, in attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che ha aggiornato le caratteristiche delle comunità energetiche rinnovabili (CER).

Il Consiglio Comunale chiede al Governo e al Parlamento di

  • recuperare le risorse da utilizzare per calmierare i prezzi di luce e gas attraverso la tassazione dei super profitti realizzati dalle società energetiche nell’attuale congiuntura;

  • intervenire presso l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente per prevedere dei tetti massimi agli aumenti della materia prima in bolletta;

  • predisporre un meccanismo permanente di computo delle bollette agganciato proporzionalmente alle fasce di reddito;

  • rivedere il regime dell’IVA, mantenendola definitivamente al 5% o cancellandola del tutto;

  • escludere dalle bollette la remunerazione del capitale investito da parte delle società energetiche;

  • predisporre uno studio finalizzato alla ripubblicizzazione del settore energetico.

Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta

  • ad attivarsi per facilitare la nascita di CER nella nostra città promuovendo l’informazione e la messa in rete dei potenziali soggetti interessati, creando occasioni di confronto sul tema con le Università cittadine, i soggetti imprenditoriali interessati, i quartieri cittadini;

  • a promuovere un percorso specifico con Apes, rivolgendosi al patrimonio di edilizia popolare e ai cittadini che lo abitano come primi soggetti interessati dalla riduzione del costo dell’energia;

  • ad individuare aree marginali e coperture di edifici di proprietà comunale potenzialmente utili per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili;

  • a valutare ulteriori iniziative volte al diffondersi della produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili nel territorio comunale.

  • promuovere protocolli di intesa con i grandi soggetti privati per il recupero di aree industriali a energia pulita e per il riutilizzo di aree dismesse per la produzione di energia rinnovabile, prevedendo anche forme di agevolazioni fiscali a chi investe.

  • l’istituzione di un un ufficio dedicato che faciliti i cittadini e le imprese a migliorare la classe di efficienza energetica dei propri edifici, agevolando l’accesso ai finanziamenti pubblici e semplificando le procedure burocratiche. La facilitazione della burocrazia e l’accompagnamento di cittadini e imprese tramite uno sportello dedicato dovrebbe incentivare la transizione a energie rinnovabili, prevedendo anche ulteriori incentivi positivi per chi decide di effettuare l’efficientamento della propria abitazione o attività, rispetto alle misure adottate a livello nazionale.

Impegna il Presidente del Consiglio Comunale a inviare il documento approvato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai gruppi parlamentari.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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