Mozione: No al potenziamento di Camp Darby

Qui di seguito la mozione presentata al Consiglio Comunale di Pisa dai consiglieri

Francesco Auletta, Una città in comune -Prc
Simonetta Ghezzani, SInistra Italiana
Stefano Landucci, Green Italia – Possibile
Marco Ricci, Una città in comune-Prc.

Mozione: No al potenziamento di Camp Darby

Rilevato che, in occasione di un incontro presso la Regione Toscana al Comune di Pisa, è stato presentato un progetto di rafforzamento della base militare americana di Camp Darby, come dichiarato dall’assessora Zambito in risposta ad un question time discusso in consiglio comunale nella seduta del 28 maggio 2017.

Preso atto che l’amministrazione comunale, pur essendone a conoscenza, non ha ritenuto di dover informare né il Consiglio comunale né la cittadinanza nonostante la rilevanza ed incidenza del progetto.

Tenuto conto che il suddetto progetto, così come esaminato nella sua prima formulazione, prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria di collegamento tra la stazione di Tombolo e la base, di un nuovo terminale con altezza di 18 m e di un ponte girevole sul Canale dei Navicelli, nonché la costruzione di un ulteriore terminal più piccolo destinato a controllo e sicurezza e l’ampliamento del molo “Tombolo Dock”.

Considerato che il potenziamento delle infrastrutture di Camp Darby è finalizzato ad un uso esclusivamente militare e in particolare al cospicuo incremento del trasporto di armi e logistica verso scenari di guerra, consentendo di gestire un traffico fino a due treni al giorno a fronte del traffico attuale che si attesta su un convoglio ogni 2/3 mesi.

Tenuto conto che il progetto proposto presentato dal Ministero della Difesa U.S. CMC (Commissione Mista Costruzioni Statunitense) ricade nel territorio del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli ed in particolare in zone a carattere di habitat prioritario e di protezione speciale ai sensi delle direttive comunitarie 93/43 CEE e 79/409 CEE, in forza delle quali è obbligatoria la Valutazione di Incidenza come stabilito dal DPR n.357/97.

Preso atto che la Valutazione di Incidenza approvata con delibera n. 15 del 26 aprile 2017 dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Regionale San Rossore Massaciuccoli ha avuto esito negativo rilevando, appunto, incidenza negativa sugli ecosistemi protetti e contravvenendo quindi alle disposizioni delle citate Direttive comunitarie.

Rilevato inoltre che nella citata delibera dell’Ente Parco si legge che il “progetto è in contrasto con il Piano Territoriale del Parco e il Piano di Gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano”.

Tenuto conto della decisione del Ministero della Difesa di dichiarare quest’opera “destinata alla difesa nazionale” al fine di esonerare il progetto dal controllo di conformità urbanistica.

Rilevato che il procedimento autorizzativo rispetto alle citate Direttive Comunitarie risulta carente e potenzialmente illegittimo sia nella interpretazione di “rilevante interesse pubblico”, qui derubricato a opinabile e non specificato “interesse per la difesa nazionale”, sia nella messa in atto di adeguati processi di informazione e comunicazione in ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus. Anche l’articolo 3 del D. Lgs. 195/2005 ribadisce che: “l’autorità pubblica rende disponibile l’informazione ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse”. Per quanto riguarda le opere di compensazione, necessarie a fronte dell’affermata incidenza negativa, allo stato attuale la documentazione non è pubblica né disponibile in alcun modo.

Tenuto conto che non risulta che siano stati condotti studi sui rischi per la popolazione derivanti dal trasporto di armi, effettuato sia attraverso le modalità attualmente in essere sia attraverso le infrastrutture di progetti. Tanto meno risulta che siano stati sviluppati eventuali piani di emergenza in caso di incidente. Ciò è tanto più grave quando si guarda alle caratteristiche dell’area pisano-livornese, interessata da impianti e relative infrastrutture che, in alcuni casi sono considerati ad alto rischio.

Chiarito, grazie ad una recente interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale di “Sì – Toscana A Sinistra”, Tommaso Fattori, che ritardi sussistenti nei lavori di realizzazione delle opere sono dovuti a problematiche legate “alle proprietà dei suoli”. Tali problematiche, è poi emerso il 25 gennaio scorso con la risposta dell’assessora comunale Zambito ad un question time, consistono nel fatto che una parte dei terreni coinvolti nell’ampliamento della base militare USA sono di proprietà dello stesso Comune di Pisa e della Provincia di Pisa.

Preso atto che per venire a conoscenza di tale informazione sono stati necessari ripetuti atti ispettivi.

Considerato che la base USA di Camp Darby è stata considerata a più riprese, anche da parte degli enti locali, un corpo estraneo che rappresenta un ostacolo al pieno sviluppo sociale, economico ed industriale dell’Area pisano-livornese, oltre che essere un serio elemento di preoccupazione per la sicurezza dei cittadini.

Tenuto conto che nelle città di Pisa e Livorno numerosi comitati e associazioni, insieme a molte forze politiche, sindacali, sociali e culturali, pongono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica i pericoli che l’esistenza di questa base rappresenta per la sicurezza, la libertà e la sovranità dei nostri cittadini.

Considerato che la vocazione storica della base è connessa soprattutto ad interventi di attacco preventivo al punto che già oggi i cittadini e le cittadine di numerosi paesi nel mondo hanno subito e subiscono le conseguenze dell’uso delle armi che partono anche da Camp Darby.

Considerato che gli atti adottati da questo Consiglio Comunale hanno sempre avuto come principio fondamentale la cultura della pace, e che questo vogliamo continui ad essere il principio guida per ogni atto del governo del territorio

Il Consiglio comunale

  • giudica gravemente omissivo il comportamento tenuto a tutt’oggi dal Sindaco di Pisa e dalla sua giunta che, solo a seguito di specifici atti ispettivi hanno reso noto che parte dei terreni interessati al progetto sono di proprietà del Comune e della Provincia di Pisa. A
  • sottolinea come il potenziamento di Camp Darby sia pericoloso per la sicurezza dei cittadini, e del tutto funzionale alle guerre e alle strategie di potenza statunitensi nell’area mediterranea, africana e medio-orientale, oltre che molto impattante sull’ambiente protetto del Parco Naturale di San Rossore.

Pertanto, il Consiglio comunale, con il presente atto:

  • decide la propria assoluta contrarietà a mettere a disposizione in qualsiasi modo e forma le aree di sua proprietà per il progetto di potenziamento di Camp Darby;
  • dà mandato agli uffici di muoversi in tal senso rispondendo negativamente a eventuali richieste presenti e/o future di messa a disposizione delle suddette aree;
  • invita la provincia di Pisa a muoversi nella medesima direzione per le aree di propria competenza;
  • impegna il presidente del consiglio comunale ad inviare il presente documento ai vertici della base di Camp Darby, al presidente della Provincia e al consiglio provinciale, al presidente della Regione e a tutti i membri del consiglio regionale, al ministro della difesa, al presidente del Parco di San rossore, all’ambasciatore americano;
  • riconferma con questo atto gli indirizzi assunti con la mozione approvata il 18 gennaio del 2007 nella quale in particolare si impegnava il sindaco e la giunta:
    • ad escludere ogni possibile installazione di strutture militari, logistiche o di qualsiasi altra natura comunque direttamente o indirettamente collegate alla base di Camp Darby o a qualsiasi altra base militare;
    • ad operare per continuare a garantire un uso del territorio e delle infrastrutture vincolato ad un’economia civile e di pace e che questo obiettivo non può non riguardare la stessa piattaforma logistica costiera;
    • ad intraprendere, di concerto con le altre amministrazioni interessate, ogni azione politica per raggiungere l’obiettivo dello smantellamento della base di Camp Darby e della riconversione di quella parte di territorio ad usi esclusivamente civili nei modi e nei tempi che saranno resi necessari dal superamento di accordi nazionali ed internazionali;
    • a continuare l’impegno all’educazione alla pace ed allo sviluppo della coscienza e della cultura della comunità a favore della pace e contro ogni guerra.

Francesco Auletta, Una città in comune -Prc
Simonetta Ghezzani, SInistra Italiana
Stefano Landucci, Green Italia – Possibile
Marco Ricci, Una città in comune-Prc

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