Tenuto conto che Vodafone Italia lo scorso 12 aprile 2023 ha deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo di oltre 1000 lavoratori, proseguendo così il suo piano di “ristrutturazione aziendale”.
Tenuto conto che la sede Vodafone di Pisa è pesantemente coinvolta da questo piano di ristrutturazione in quanto, come denunciato dalla Cgil, sono coinvolti 97 dipendenti su 271, che rappresentano più del 35% delle lavoratrici e dei lavoratori del sito.
Tenuto conto che parte di questi dipendenti sono tra le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nel piano di formazione avanzata finanziato con intervento pubblico a seguito degli accordi che hanno gestito la precedente crisi del 2019.
Ritenuto inammissibile che, ancora una volta, a pagare le scelte politiche e imprenditoriali in un settore strategico come quello delle telecomunicazioni siano i lavoratori e le lavoratrici.
Tenuto conto che lo scorso 6 giugno si è svolto il primo sciopero nazionale dell’intero settore delle telecomunicazioni, indetto nelle settimane scorse dai Sindacati TLC, i quali hanno manifestato la loro contrarietà alla riduzione dei posti di lavoro avviata da diverse aziende e allo scorporo delle reti dai servizi.
Considerato che, qualora non si addivenisse ad un accordo nella trattativa che si sta svolgendo in sede ministeriale, il 26 giugno potrebbero partire le lettere di licenziamento per i dipendenti coinvolti.
Il Consiglio comunale
esprime il proprio sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici di Vodafone e sostiene le iniziative di mobilitazione che le organizzazioni sindacali hanno in programma;
chiede all’azienda il ritiro del piano di esuberi e auspica che si trovi un accordo con le rappresentanze sindacali al fine di trovare un’intesa che tuteli tutti gli attuali livelli occupazionali.
Impegna il Presidente del Consiglio comunale
ad organizzare urgentemente, e comunque prima del prossimo 26 giugno, una conferenza dei capigruppo a cui partecipino le organizzazioni sindacali e la RSU del sito di Pisa della Vodafone, anche per valutare insieme possibili iniziative quali un Consiglio comunale aperto dedicato al tema.
Impegna il sindaco
a prendere contatti con tutti gli altri sindaci delle città coinvolte da questo piano di ristrutturazione al fine di coordinarsi nei confronti del Governo per sostenere la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici;
a coordinarsi con la Regione per essere presente al tavolo ministeriale e portarvi le suddette istanze.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare