Preso atto che nella nostra città come in altre città italiane l’Associazione pro-vita ha proceduto all’affissione di manifesti sui quali appaiono riportate le seguenti parole: “9 biologi su 10 mi riconoscono come un essere umano e tu?”. Il testo, riportato sui manifesti, è accompagnato dall’immagine di un feto.
Ricordato che la legge 22 maggio 1978, n. 194 (Norme per la tutela sociale della maternità e dell’interruzione volontaria di gravidanza), sancisce il diritto per tutte le donne di vedere rispettata la propria scelta di interrompere la gravidanza, di ricevere una corretta accoglienza e di vedere salvaguardata la propria salute all’interno di adeguati spazi dedicati all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
Evidenziato che alcuni Comuni come quello di Firenze hanno rifiutato all’associazione l’affissione degli stessi manifesti apposti a Pisa in base all’articolo 23 comma 4bis del Codice della strada che vieta «sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche».
Ritenuto, pertanto, opportuno attivarsi per contrastare la diffusione di tali messaggi che mettono in discussione e ledono gravemente la libertà di autodeterminazione delle donne sul proprio corpo.
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta
a procedere con la rimozione dei suddetti manifesti e ad attivare tutte le possibili iniziative volte a contrastare la diffusione di messaggi non corrispondenti alla realtà, contrastanti con la libertà di scelta per le donne e con il diritto alla piena applicazione della l. 194/1978, adottando il divieto di tali affissioni negli spazi pubblici, come avvenuto anche a Firenze.