mercoledì 19 marzo 2014 TIRRENO PISA Pagina:III
«Vogliamo gestire l’ex distretto»
Lunedì scorso il Municipio dei beni comuni ha depositato all’Agenzia del Demanio di Roma la richiesta di concessione dell’ex caserma militare Curtatone e Montanara, attualmente occupata dal cartello di associazioni. Una delegazione del Municipio è stata ricevuta, perla secondavolta in meno di un mese, dal personale del Demanio a cui ha presentato, a firma dell’associazione Pisa Meticcia, l’istanza ufficiale di concessione a canone agevolato dell’ex caserma di via Bruno. Il ministero della Difesa, proprietario del complesso, entro il 30 marzo dovrà rispondere alle sollecitazioni del Demanio sul futuro dell’ex distretto. Se il ministero ne confermerà il non utilizzo, il Demanio darà il via libera, entro il 15 aprile, alla procedura di trasferimento a titolo gratuito al Comune di Pisa, che lo scorso 30 novembre ha presentato domanda in base al cosiddetto federalismo demaniale. Il Comune, anche attraverso il consiglio comunale, deve formalizzare la domanda. In caso di eventuale rinuncia da parte di Palazzo Gambacorti, il Demanio, in seguito ad una manifestazione di interessi, può assegnare il bene ad altri enti o associazioni richiedenti e, in questo caso, la domanda depositata dal Municipio potrebbe essere presa in considerazione.
«Bisogna anche ricordare le recenti dichiarazioni del ministro Pinotti in merito alla chiusura di centinaia di caserme in Italia e il loro possibile trasferimento ai Comuni o alla cittadinanza per un riutilizzo anche sociale dicono gli attivisti del Municipio – e il ripensamento complessivo di tutti i grandi progetti militari. In questo quadro è evidente come il “progetto caserme”, che prevede la realizzazione ad Ospedaletto di una nuova struttura da 70 milioni di euro, diventi sempre meno credibile». Gli attivisti del Municipio chiedono anche un intervento del ministro della Difesa per «evitare lo sgombero coatto del Distretto 42», il progetto nato nell’ex caserma a seguito dell’occupazione, e rinnovano «la richiesta di un incontro pubblico al sindaco e alla giunta per discutere il futuro dell’area». (d. r.)