A seguito della nostra richiesta di audizione, ieri pomeriggio, sono intervenuti in Quarta Commissione Consiliare i lavoratori e le lavoratrici delle mura per denunciare le gravi condizioni in cui sono costretti a lavorare, condizioni emerse già a Luglio con la Filcams-Cgil in un’assemblea pubblica svolta proprio sotto le mura.
La situazione che è stata descritta anche in commissione è semplicemente inaccettabile. Il servizio fu dato in concessione nel gennaio del 2018i dalla amministrazione a guida PD con la Giunta Filippeschi, per dieci anni ad una Ati, il cui capofila è il colosso Coopculture: la gestione di tali servizi si basa sulla riduzione del costo del lavoro, che sconfina in forme intollerabili di vero e proprio sfruttamento. Lavoratori e lavoratrici che mantengono aperta e funzionante una delle risorse culturali e turistiche più importanti di Pisa, lavorano con un contratto part-time multiservizi (invece di uno più remunerativo come quello di Federcultura) e con inquadramento da operaio; in tal modo, mantenendo grazie alla precarietà i dipendenti in una condizione di pesantissima ricattabilità è garantito un risparmio enorme alle Società fino ad arrivare a non retribuire i lavoratori In caso di pioggia. Questo è il risultato di un trentennio di politiche mirate esclusivamente a garantire profitti a pochissimi azzerando di fatto retribuzioni e diritti essenziali dei lavoratori.
Ma non solo. Inammissibili sono anche le condizioni quotidiane nelle quali si opera. Non c’è una tettoia dove ripararsi in caso di pioggia. Arriviamo al punto che i lavoratori e le lavoratrici non dispongono neanche di un bagno durante il turno!
Una situazione indegna su cui chiederemo subito conto all’Amministrazione Conti che in questi anni non ha mai risolto il problema per quanto di propria competenza e che non può più ignorare.
A luglio scorso abbiamo partecipato all’ assemblea pubblica e da qui la richiesta di audizione in commissione come azione concreta di sostegno alla vertenza che i lavoratori della cultura con la Cgil stanno portando avanti. Per questo abbiamo chiesto un aggiornamento a breve della commissione per votare un ordine del giorno a loro sostegno sia riguardo alle loro legittime richieste di un adeguato inquadramento contrattuale sia per il pieno riconoscimento dei diritti.