Nessuna base per nessuna guerra: il 30 settembre discussione in consiglio comunale a Pisa

Nessuna base per nessuna guerra.
Anche in consiglio comunale ribadiremo il nostro “No” alla Base Militare, né a Pisa né altrove, senza Se e senza Ma.

Arriva in Consiglio Comunale il prossimo 30 settembre la discussione dell’argomento che abbiamo depositato più di un’anno fa sulla nuova infrastruttura militare che diventerà sede dei reparti speciali dei carabinieri all’interno del Parco di San Rossore nel Comune di Pisa e anche nella Tenuta Isabella nel Comune di Pontedera. Dopo aver smascherato ancora una volta l’inconsistenza delle dichiarazioni del Sindaco Conti in merito alle compensazioni legate alla Base, torneremo in consiglio comunale portando quella che è la posizione largamente condivisa tra la cittadinanza di Pisa e non solo: No alla Base né nel cuore del Parco di San Rossore né altrove.

Saremo ancora una volta l’unica forza politica che porterà questa posizione chiedendo la cancellazione del decreto Draghi e di tutti gli atti conseguenti con cui si è dato l’avvio a questo progetto, che noi abbiamo scoperto e reso pubblico 2 anni fa. Infatti sia il centrodestra sia il centrosinistra presenteranno degli atti in cui si dice Sì alla base, con un distinguo sulla collocazione. Porteremo questa posizione, cresciuta in questi anni grazie alla costante e determinata mobilitazione del Movimento No Base, in netta alternativa alla destra che, elmetto in testa, chiede una militarizzazione del territorio senza se e senza ma, e alla coalizione che ha sostenuto Paolo Martinelli formata da Pd, Sinistra Unita e Città delle Persone che invece ripropone la bufala della Base Sostenibile, quando sono stati oltretutto proprio esponenti del Pd, dal Presidente della Regione Giani al Presidente del Parco Bani, a proporre e sostenere la collocazione della base dentro il cuore del Parco di San Rossore e a Pontedera.

Non esiste uno “sviluppo sostenibile” di Pisa e in generale del Paese che può essere portato avanti alimentando l’economia di guerra e investendo risorse per dare spazio alla costruzione di strumenti di distruzione.

Le priorità del Paese oggi sono altre dall’emergenza sociale a quella ambientale ed è più che mai urgente rilanciare una campagna per il disarmo e contro l’economia di guerra di cui questa base è un tassello strategico per consolidare e rafforzare il ruolo centrale della Toscana nella logistica della guerra globale. Le manifestazioni del 2 giugno 2022 e del 21 ottobre 2023 promosse dal Movimento No Base lo hanno detto chiaramente. Posizioni che sono state ribadite il 13 settembre scorso sotto il Comune di Pisa e in senso più largo nella manifestazione che proprio la settimana scorsa ha attraversato le strade di Firenze.

Ma oltre un No netto all’infrastruttura militare né a Pisa né altrove chiedendo che quei 520 milioni di euro siano utilizzati per le priorità del nostro territorio a partire dalla scuola, il lavoro, la sanità, la scuola una vera transizione ecologica, porteremo avanti una battaglia di trasparenza e democrazia che riguarda i processi decisionali e il diritto della cittadinanza di essere informata su quello che succede sul proprio territorio oltre che di poter prender parte alle scelte sul futuro. Fino ad oggi tutti i livelli decisionali e le Istituzioni governate dal centrodestra e dal centrosinistra hanno cercato in tutti i modi di portare avanti in segreto questo processo di devastazione ambientale nel modo più opaco possibile: ricordiamo quando Ente Parco, Provincia di Pisa, Comune di Pisa e Regione Toscana hanno tenuto nascosto per un anno il progetto su Coltano; abbiamo visto ancora all’inizio dell’estate come tutto l’arco parlamentare ha provato a tenere nascosti le nuove esorbitanti superfici e i costi più che triplicati dell’opera, abbiamo assistito infine ad un dibattito nella commissione parlamentare inconsistente dal momento che il Direttore dei Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, non si è nemmeno degnato di riferire alla Camera lo stato dell’opera e le progettualità ad oggi elaborate. Per questo abbiamo depositato questa mattina una nuova richiesta urgente al Sindaco Conti e al Presidente del Consiglio comunale perché tutti gli atti dovuti a norma di legge nei casi di Opere Commissariate, come il caso del I lotto della nuova sede dei carabinieri, siano resi disponibili e fruibili in primis alla cittadinanza prima della discussione in consiglio comunale. Esiste un cronoprogramma dei lavori? Esiste il nuovo Documento di indirizzo alla progettazione ? Come vengono utilizzati i 20 milioni di euro stanziati in fretta e furia nel caldo estivo? Su quali basi si parla di milioni destinati al recupero degli immobili abbandonati ? E in base a quali stime si narra della creazione di nuovi posti di lavoro?

Ribadiremo anche in consiglio comunale che quella base non si farà, che né un centesimo né un centimetro quadrato devono essere utilizzati e spesi per questa nuova infrastruttura di guerra, e lunedì porteremo questa voce contro le proposte a favore della base tanto del centrodestra quanto del centrosinistra.

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