Nidi, è bufera. Presidio e blitz in consiglio

NAZIONE PISA; pagina 6
Denuncia delle Rsu: «Il Comune ha tagliato i posti per risparmiare sugli organici»
IN BALLO ci sarebbe persino la sicurezza dei bambini oltre che un’offerta per le famiglie che – secondo la rsu dei servizi educativi comunali – si sta riducendo significativamente. Così i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e ieri pomeriggio, insieme a una delegazione di genitori («molto preoccupati» dicono le mamme e i papà presenti), hanno organizzato un presidio in piazza XX Settembre per poi salire in consiglio comunale e incontrare i capigruppo. Sul piatto: organici ridotti all’osso ai quali potranno aggiungersi mancate sostituzioni per il personale educativo, insegnante e ausiliario (motivo: un coefficiente di carico di lavoro calcolato sui bambini effettivamente presenti nel giorno in cui si rende necessaria la sostituzione) e integrazioni dei part time. Un «caso» esploso a fine agosto quando il Comune ha comunicato l’impossibilità dell’assunzione di unità a tempo determinato e, appunto, l’integrazione dei part time nei servizi educativi, a causa della mancanza di risorse. «Il risultato è chiaro: le scuole comunali vivranno d’ora in avanti una situazione al limite della sostenibilità – affermano i rappresentanti sindacali – le singole strutture, cioè, potranno facilmente e quotidianamente trovarsi in emergenza, a corto di educatrici e insegnanti e senza possibilità di ricevere una sostituzione. A quel punto noi declineremo ogni responsabilità: presenteremo una denuncia ufficiale al sindaco informando della situazione i genitori».
«LA VERSIONE del Comune affermano ancora i rappresentanti della Rsu dei servizi educativi Cïnzia Pardini, Paola Fustini, Stefania Corucci, Maria Borsò e Federico Giusti – è quella di aver azzerato le liste d’attesa. In realtà ciò è successo perchè ci sono state ben 130 famiglie che hanno rinunciato ad iscrivere il proprio figlio ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali. Un numero elevato che è frutto non solo di condizioni economiche sfavorevoli o mutate rispetto al momento in cui è stata fatta la domanda da parte delle famiglie, ma anche di soluzioni non idonee determinate dalla riduzione del servizio. Noi vogliamo che i genitori sappiamo: il Comune ha deciso la contrazione dei posti nido e posti letto per risparmiare sugli organici. E i disagi ricadono non solo sui lavoratori ma soprattutto sulle famiglie».
TRA le iniziative peviste dallo stato di agitazione è prevista l’indizione dello sciopero di tutto il personale dei servizi educativi, asili nido e scuole dell’infanzia e il blocco degli straordinari.

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