No al daspo urbano a Pisa: disobbediamo alla Minniti-Orlando

Lettera aperta al Sindaco di Pisa, al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i capigruppo

Il nostro gruppo consiliare e le forze che rappresenta da mesi sostengono attivamente le campagne promosse da decine di associazioni contro i provvedimenti contenuti nella legge Minniti-Orlando in materia di immigrazione e sicurezza.

Vediamo in questi atti una preoccupante deriva autoritaria che – per inseguire le posizioni più barbare e retrive di natura securitaria – vuole “espellere” dalla società i cosiddetti diversi, siano essi migranti o soggetti già socialmente deboli. Insomma militarizzare, arrestare ed allontanare la marginalità sociale, acuendone e ampliandone i drammi. Daspo urbano, carcerazione dei migranti e espulsioni facili, ecc. insomma un film già visto che punta dritto a fomentare la discarica sociale e la guerra fra poveri.

Già troppi sindaci, incapaci di affrontare i problemi delle città che amministrano o strangolati da debiti e patti di stabilità da rispettare, stanno cercando di ottenere consenso spostando l’attenzione dei/delle propri/e concittadini/e sull’importanza della sicurezza, sgomberando, allontanando chi è considerato fonte di degrado.Ed è grottesco che questo accada in un paese in cui i reati predatori e contro la persona sono in calo mentre ad aumentare è la percezione della paura, spesso amplificata dai media

La recente discussione che vi è stata nella nostra città sulla applicazione del Daspo Urbano ne è la dimostrazione con l’ennesimo richiamo fatto negli scorsi giorni dalla Lega Nord al Sindaco Filippeschi per non aver ancora proceduto in questa direzione.

Proprio il sindaco nelle scorse settimane a mezzo stampa aveva annunciato la richiesta ai capigruppo di avviare una “corsia preferenziale” in consiglio comunale per apportare le necessarie modifiche al Regolamento di Polizia Municipale per l’applicazione del Daspo.

Noi chiediamo al sindaco di fare un passo indietro e di ritirare questa proposta e non cedere alla peggiore propaganda securitaria. Se così non fosse, e l’intenzione fosse quella di chiedere l’avvio dell’iter per l’analisi della delibera prima in commissione e poi in consiglio annunciamo sin d’ora che ci batteremo dentro e fuori il consiglio comunale perchè questa delibera non arrivi in fondo e non si proceda alla applicazione di un provvedimento che nulla ha a che vedere con la cultura del diritto sancito nella nostra Costituzione.

 

Francesco Auletta
Marco Ricci

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