Il 14 maggio nelle piazze di molte città del Sud, del Centro e del Nord Italia si svolgeranno iniziative di mobilitazione contro il Disegno di Legge sulla Concorrenza e il Mercato fatto approvare nel novembre 2021 da Mario Draghi al Consiglio dei Ministri e attualmente in discussione in Parlamento.
Questo disegno di legge è l’ennesimo attacco ai servizi pubblici e ai beni comuni, ma di entità superiore a quelli precedenti. Prevede, infatti, la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, non solo di quelli a rilevanza economica (sono compresi dunque quelli di acqua, energia, rifiuti, trasporto pubblico, sanità, servizi sociali e culturali), e incentivi per favorire le aggregazioni, avvantaggiando le grandi società multiservizi quotate in Borsa.
L’ideologia che lo promuove è quella che ci ripetono ormai da anni, per cui il privato garantirebbe una maggiore efficienza e questo ipso facto avvantaggerebbe il cliente, ma ormai abbiamo esperienza diretta esattamente del contrario. Le conseguenze delle privatizzazioni sono il sovrasfruttamento delle risorse naturali, il peggioramento dei servizi, l’aumento delle tariffe, l’impossibilità di esercitare un controllo democratico, la riduzione dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori. Il mercato garantisce solo l’interesse del privato, mentre sottrae tutele alla collettività e aumenta le disuguaglianze sociali.
Già da gennaio 2022 è partita la campagna contro il DDL Concorrenza e sono state organizzate numerose iniziative di sensibilizzazione e di contrasto a questo nuovo tentativo dei poteri economici di appropriarsi della ricchezza pubblica, attuato per tramite di attori politici che ormai rappresentano solo quegli interessi. È proprio grazie a queste iniziative che di recente in Commissione Industria del Senato sono state presentate diverse riformulazioni di articoli del DDL Concorrenza che ne mitigano parzialmente la feroce aggressione all’interesse comune.
Ma ci troviamo davanti a una classe dirigente che ormai palesemente, senza misura, agisce a esclusivo favore delle lobby economiche, com’è dimostrato non solo da questo atto normativo, ma da altri interventi di politica finanziaria, che sottraggono risorse alla sanità e alla scuola pubblica, in aperta violazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione, mentre le destinano a sostenere la spesa militare, ancora contravvenendo a quei principi.
Per questo è fondamentale esercitare un’azione di controllo e una pressione costanti.
Noi sosteniamo la mobilitazione delle tante realtà che su tutto il territorio nazionale si attiveranno oggi, 14 maggio, contro questo decreto e invitiamo tutte le cittadine e i cittadini ad attivarsi con impegno diretto in questa campagna, contribuendo alle iniziative che organizzeremo anche sul nostro territorio.
Una città in comune