Nota sull’inceneritore in risposta a Picchi

Ci sono almeno tre elementi di merito che devono far riflettere sulle dichiarazioni dell’Assessore Provinciale all’Ambiente sulla necessità di mantenere in esercizio l’inceneritore di Ospedaletto.

Il primo è quello sulla paventata emergenza. Le criticità nella funzionalità dell’inceneritore hanno ormai da anni ridotto le sue effettive potenzialità di smaltimento, e non sembra che i reiterati episodi di superamento dei limiti nelle emissioni e le conseguenti chiusure delle linee diano sufficienti garanzie per il ritorno alla piene potenzialità di smaltimento. Nel frattempo non si è fatto praticamente nulla per procedere alla sua chiusura, e anzi la Provincia ha autorizzato un consistente e contestatissimo ampliamento della discarica di Peccioli, guarda caso adducendo le stesse motivazioni “emergenziali”!

Il secondo elemento è quello del riferimento al piano interprovinciale. In questo caso è doveroso ricordare il gravissimo ritardo (il piano non è stato ancora nemmeno discusso nelle commissioni in Provincia) rispetto alle prescrizioni di legge, ritardo che sicuramente non favorisce una urgente rivisitazione delle strategie di gestione dei rifiuti. Forse sarebbe il caso di far comprendere ai cittadini i reali motivi di questo ritardo, invece di lasciarsi andare ai soliti toni allarmistici. Ricordiamo che nello scorso settembre, proprio a fronte delle previsioni ufficiose del piano interprovinciale in merito agli inceneritori, incluso quello di Ospedaletto, IDV, SEL e PRC delle quattro province dell’ATO Costa produssero congiuntamente un documento di forte critica a tale previsioni, proponendo invece una strategia alternativa improntata alla riduzione, alla differenziazione ed al riciclo.

Terzo elemento di riflessione è quello relativo alla partecipazione dei cittadini alle decisioni. Ci sembra che sia le affermazioni dell’Assessore, sia le linee di indirizzo del “piano strutturale d’area” approvate recentemente dal Comune di Calci, entrambe contenenti la previsione della ristrutturazione dell’inceneritore di Ospedaletto, tendano a fornire una soluzione e una decisione preconfezionata senza il dovuto confronto pubblico e istituzionale. E’ paradossale, infatti che i consigli comunali dell’area pisana coinvolti nel piano strutturale d’area, siano stati chiamati a deliberare su questioni attinenti la Provincia, come quella sui rifiuti, senza che il percorso istituzionale nell’ente preposto, che garantisce anche la partecipazione dei cittadini, sia nemmeno cominciato! Con questi metodi, è ovvio, che “trasparenza” e “partecipazione” hanno la sola declinazione di vuoti slogan elettorali.
Continuiamo a sostenere con convinzione la necessità di un piano che porti ad una rapida chiusura dell’impianto di Ospedaletto.

Rifondazione Comunista
una città in comune

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