Occupazione, rischiano il posto una quarantina di lavoratori

TIRRENO PISA Pagina: II

Occupazione, rischiano il posto una quarantina di lavoratori

La base americana di Camp Darby verrà ridotta e a farne le spese potrebbero essere i lavoratori italiani.
Anche se non ci sono numeri certi, sarebbero circa quaranta le posizioni a rischio emerse durante l’incontro di giovedì scorso tra i
sindacati (Cisl e Uil) e il colonnello Robert Menist, comandante della guarnigione statunitense della caserma Ederle/Del Din di Vicenza.
Si tratta di lavoratori civili italiani, tutti impiegati nei servizi e inquadrati con contratti a tempo indeterminato.
Della riorganizzazione e del possibile taglio di personale non ci sono però ancora dettagli.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Comando di collaborare per studiare tutte le possibili soluzioni in modo da non far gravare sui lavoratori la riduzione di parte delle attività nella base ed evitare le problematiche, legate soprattutto ai tempi, già riscontrate nella precedente ristrutturazione di tre anni fa. Un futuro incontro tra le parti è previsto tra uti mese. «Il comandan te si è reso disponibile a collaborare – sottolinea Vittorio Salsedo, segretario generale della Fisascat-Cisl di Pisa -. Abbiamo concordato un nuovo incontro e di lavorare insieme affinché questo taglio, se dovrà effettivamente esserci, sia ridotto al minimo».
Le rappresentanze dei lavoratori hanno chiesto il blocco totale delle assunzioni, sia nella base di Pisa che in quella di Vicenza, in modo che le posizioni permanenti che si dovessero liberare nel corso dell’anno possano essere offerte ed occupate dal personale interno della base coinvolto nella riorganizzazione.
I sindacati sperano quindi in un processo di ricollocamento interno. In ogni caso i tagli al personale dovrebbero partire dal prossimo anno.
Le parti hanno quindi un anno di tempo per cercare una soluzione “indolore” per i lavoratori.
In totale sono circa 430 gli addetti italiani (tutti civili) impiegati nella base statunitense, di cui 154 nei servizi e il restante nelle officine di riparazione dei mezzi militari e nei magazzini. (d. r.)

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