Ora il forfait di Danti rischia di provocare le elezioni anticipate

TIRRENO PISA Pagina: V

Ora il forfait di Danti rischia di provocare le elezioni anticipate

Dure critiche di Nocchi e Ferrante all’ex assessore e a Sei «La fusione Sat-Adf e un pretesto, troppe cose non tornano»

Un terremoto di polemiche scuote Palazzo Gambacorti: clima teso tra i banchi della maggioranza, dopo le dimissioni di Dario Danti da assessore alla cultura. Risultato: si profila il ri schio di elezioni anticipate, in concomitanza con quelle regionali di maggio. E quanto trapela dai vertici del Pd pisano. «Prendiamo atto della scelta di Se] di rompere l’alleanza con il centrosinistra che guidala nostra città. Una comportamento poco chiaro nei confronti del Pd e del sindaco. Si tratta di un lucido calcolo politico, sulla base di valutazioni che non riguardano solo Pisa – non usa mezzi termini Francesco Nocchi, segretario provinciale Pd -. Ci sono varie incongruenze nella lettera di dimissioni di Danti: giudica il comportamento del sindaco come ineccepibile e lodai successi dell’amministrazione. Poi però cerca di motivare la rottura definitiva con “dinamiche nazionali e regionali” che renderebbero impossibile continuare la sua esperienza di governo. La fusione degli aeroporti non è neanche citata».
Le dimissioni di Danti sembrano quindi un fulmine a ciel sereno. Per questo è risultata così amara la sorpresa. Il Pd afferma di avere la coscienza a posto. «Tutti i passaggi amministrativi degli ultimi mesi sono stati gestiti in maniera congiunta – affermaNocchi -. Daparte di Selnon c’è mai stata alcuna richiesta specifica al sindaco o ad altri. Qualcuno ha deciso di fare della Toscana un laboratorio anti-Renzi e and- Rossi, sulla pelle dei cittadini». Il problema, dunque, non è amministrativo ma politico. I1 Pdverificherà se tra le forze di maggioranza c’è ancora la volontà di proseguire questa esperienza di governo. «Lo chiederemo anche ai nostri consiglieri. Siamo convinti che Pisa abbia bisogno di stabilità e siamo consapevoli che senza Sei i
voti in consiglio comunale sono molto risicati. La verifica delle alleanze con Sei in provincia si pongono inevitabilmente – aggiunge Nocchi -. Vogliamo continuare ad onorare il programmaperil quale siamo stati eletti. Ma senza stabilità non è possibile governare, quindi si andrebbe alvoto». Nessun dubbio sulla validità del lavoro svolto da Danti, che viene definito «un amministratore molto capace, un buon poli tico che non usa giri di parole».
«La vicenda è molto seria. Sono discussione gli equilibri dell’amministrazione e questo riguarda tutti i cittadina – dice Andrea Ferrante, segretario comunale Pd -. I comportamenti di Sel sono profondamente incoerenti. Per esempio, basta leggere l’ordine del giorno votato anche da Sel F i i dicembre, in cui si chiede al sindaco quanto costerà la ristrutturazione del Vespucci. Perché non sono state fatte richieste esplicite prima di questa rottura?». La fusione degli aereoporti sarebbe un pretesto. E il Pd teme di non avere la maggioranza anche in altri Comuni della provincia. Nei giorni scorsi, il Tirreno ha interpellato due esponenti di spicco di Sel: Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci e Franco Marchetta, vicesindaco di San Giuliano. Entrambi si sono detti a favore della decisione di Danti. «Ecco, queste dichiarazioni ci stupiscono – commenta Nocchi -. Vogliamo trasparenza, chiediamo a Sel una verifica sulla tenuta del quadro provinciale». A complicare ulteriormente le cose, c’è un gruppo di consiglieri Pd più vicini a Sel, che nei prossimi giorni potrebbero decidere di lasciare la maggioranza.

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