Tenuto conto che la Regione Toscana ha deciso negli anni passati di privatizzare il servizio del trasporto pubblico locale e che al termine di una gara durata circa 10 anni, a seguito di un complesso contenzioso tra le aziende partecipanti, nel 2020 il servizio è stato assegnato ad Autolinee Toscane;
Tenuto conto di quanto contenuto nella proposta di delibera oggi in approvazione, in particolare:
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“ il contratto per l’affidamento in concessione di servizi di trasporto pubblico locale nell’ambito territoriale ottimale della Regione Toscana, stipulato in data 10/08/2020, prot. n. AOOGRT 0279348 del 10/08/2020, tra Regione Toscana e Autolinee Toscane S.p.a. prevede tre scenari temporali di TPL (T0=attuale, T1=gara/affidamento; T2=obiettivo); – la Regione Toscana ha deciso di permanere nello scenario attuale T0 relativamente al perfezionamento dell’intesa fra i vari attori coinvolti come espresso nella Conferenza Permanente TPL tenutasi on-line il giorno 13/10/2021 fino alla fine del processo di riclassificazione funzionale delle linee da parte dei Comuni dell’area, a differenza di quanto previsto nel contratto del lotto unico regionale;
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la Regione Toscana ha deciso, altresì, con nota al Prot.n. 124680 del 02/12/2021che il Comune di Pisa avrebbe dovuto continuare a contribuire annualmente quanto previsto ante gara nel contratto ponte, ovvero € 3.252.498,24, anziché € 1.906.431,56 previsti nel contratto del lotto unico regionale.”.
Tenuto conto che fino all’anno 2022 il Comune di Pisa ha pagato, quindi, molto di più di quanto previsto nel contratto.
Evidenziato che nelle premesse della proposta di delibera si legge:
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“PRESO ATTO delle interlocuzioni avvenute con Regione Toscana e Provincia di Pisa che evidenziano come il contratto di lotto unico regionale TPL, così come strutturato da intesa, alla luce delle modifiche degli assetti urbani regionali, non raggiunge l’equilibrio economico- finanziario (per errori, non imputabili a questo Ente, in fase di progettazione del bando di gara) se non attingendo al “serbatoio” del Bacino di Pisa in termini di chilometraggio e di risorse.”.
Tenuto conto che sempre nella suddetta delibera si legge: “nelle disposizioni finali, la disponibilità del Comune di Pisa:
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a “cedere” fino a 100.000 km dell’ex servizio della 4° LAM;
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a contribuire in maniera proporzionale al Bacino di Pisa con ulteriori risorse previ opportuni accordi da formalizzare nelle sedi competenti e fermo restando i contenuti della Delibera di G.C. n. 66 del 09/03/2023 e 141 del 04/05/2023 precisando che i servizi necessari per le sedi universitarie potrebbero essere oggetto di ulteriori segnalazioni alla luce delle esigenze che andranno delineandosi con le modifiche delle stesse in corso (in seguito definiti come sopra);
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a riconoscere per i servizi già in essere una somma superiore a quella prevista dal contratto e dalle Delibere già assunte (G.C. n. 3 del 14.01.2014) come da corrispondenza già intercorsa.”;
Ricordato anche che nel mese di agosto del 2023 le cittadine e i cittadini pisani e di tutta la Toscana hanno dovuto subire in media un aumento del 13% del costo del biglietto dell’autobus, ancora una volta a seguito della scelta di privatizzazione fatta dalla Regione Toscana e del contratto siglato con Autolinee Toscane.
Ritenuto che il trasporto pubblico locale è un diritto e in quanto tale è responsabilità dei soggetti pubblici garantirne l’efficienza, mentre la logica della privatizzazione lede questo diritto scaricando sulla cittadinanza e sul personale i costi della remunerazione dei capitali privati, costi ulteriormente accresciuti dalle esigenze di competitività imposte dal regime di libero mercato;
Ribadita l’importanza sociale del trasporto pubblico locale, tanto più in una fase di crisi economica e sociale come è quella che stiamo vivendo, nonché la centralità di tale servizio dal punto di vista sociale ed economico, in particolare per le fasce deboli più duramente colpite dalla crisi.
Sottolineato come il trasporto pubblico locale rappresenta uno degli assi fondamentali con cui rispondere alla crisi ambientale, ed in particolare che le strategie europee di mitigazione dei cambiamenti climatici vedono nel trasporto pubblico locale uno dei principali strumenti di azione.
Il Consiglio Comunale
ritiene che la scelta assunta dalla Regione Toscana di procedere alla privatizzazione del servizio di trasporto pubblico locale sia stata profondamente e strategicamente sbagliata e stia producendo effetti molto negativi nella gestione del servizio sia sul fronte dell’utenza sia su quello dei lavoratori e delle lavoratrici;
esprime forte critica per tutta la procedura adottata dalla Regione riguardo a questa gara che, come evidenziato in delibera, contiene “errori” che impediscono di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario del lotto unico regionale;
evidenzia come la decisione di privatizzare questo servizio fondamentale per la cittadinanza abbia escluso completamente i Comuni da qualsiasi forma di controllo e di decisione sul servizio, rendendo difficile modularlo in funzione delle effettive esigenze dei quartieri della città, in particolare dei quartieri periferici;
ritiene indispensabile ed urgente ridefinire come linee urbane del Cmune di Pisa quelle dal centro alle aree del litorale, a San Piero a Grado, La Vettola, Riglione e Oratoio ad oggi considerate, nel nuovo contratto , extraurbane; confermando l’indirizzo approvato nelle scorse settimane nella mozione: “Diritto alla mobilità per i quartieri di Riglione, Oratoio, La Vettola e San Piero a Grado”.
ritiene che sul medio periodo sia necessario tornare ad una gestione pienamente pubblica del servizio che rimetta le priorità dei Comuni e la loro capacità di scelta al centro della pianificazione del trasporto pubblico locale in modo da servire i bisogni della cittadinanza.
Impegna il sindaco e la giunta a
farsi promotori di una iniziativa urgente con tutti i Comuni della Toscana per aprire un tavolo di confronto con la Regione Toscana in cui si ridiscuta radicalmente il contratto con Autolinee toscane, i suoi contenuti e vincoli con l’obiettivo di rinforzare le linee e gli orari deboli, di rinnovare e ampliare il parco mezzi, di redigere un piano di assunzioni garantendo lavoro di qualità adeguatamente retribuito, di programmare il servizio per aree omogenee in modo che siano effettivamente garantite la tenuta, la qualità e la capillarità del servizio, senza gravare sui cittadini più bisognosi con aumenti delle tariffe, partendo dall’assunto che il trasporto pubblico locale deve essere un servizio pubblico, atto a rendere effettivamente accessibile a tutti e tutte – senza distinzioni di condizione sociale e di collocamento territoriale – il fondamentale diritto alla mobilità.
Impegna il Presidente del Consiglio comunale
ad inviare questo documento al Presidente della Regione Toscana, ai membri della giunta della Regione Toscana, ai gruppi consiliari della Regione Toscana, al Presidente della Provincia e ad Autolinee Toscane.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare