Ordine del giorno: No all’utilizzo del taser da parte degli agenti della Polizia Municipale

Di seguito l’ordine del giorno presentato per la discussione e l’approvazione nel Consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune –Unione Popolare)

 

Ordine del giorno: No all’utilizzo del taser da parte degli agenti della Polizia Municipale

Visto l’articolo 22 ultimo capoverso della bozza di modifica al Regolamento della Polizia municipale di Pisa:“Gli strumenti di autotutela sono costituiti da spray irritante privo di effetti lesivi permanenti e conforme alle disposizioni vigenti, manette, bastone estensibile e taser”.

Visto che il DL 113/2018 all’art.19, autorizzando i Comuni che soddisfano particolari requisiti ad avviare una sperimentazione dell’uso del taser, definisce questo strumento “arma propria”, cioè “la cui destinazione naturale è l’offesa alla persona” (cfr. art.30 del Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza)

Visto che la Corte di Cassazione nella decisione n. 5830/2019 ha ricordato l’affermazione del seguente principio contenuto nella sentenza della stessa Cassazione n. 49325 del 25/10/2016: “il dissuasore elettrico, o taser, ha natura di arma comune da sparo, trattandosi di dispositivo che ha il funzionamento tipico di tali armi e che, lanciando piccoli dardi che a contatto con l’offeso scaricano energia elettrica, è sicuramente idoneo a recare danno alla persona.”

Visto che il Comitato contro la tortura dell’Ufficio dell’ONU a Ginevra, il 23 novembre 2007, ha dichiarato:”The Committee was worried that the use of TaserX26 weapons, provoking extreme pain, constituted a form of torture, and that in certain cases it could also cause death, as shown by several reliable studies and by certain cases that had happened after practical use”. (https://web.archive.org/web/)

Visto che Amnesty International dichiara:”Negli Usa e in Canada, dove la Taser è utilizzata da quasi 20 anni, il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate a quest’arma ha superato il migliaio. Nel 90 per cento dei casi, le vittime erano disarmate. Gli studi medici a disposizione sono concordi nel ritenere che l’uso delle pistole Taser abbia avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci o le cui funzioni, nel momento in cui erano stati colpiti, erano compromesse da alcool o droga o, ancora, che erano sotto sforzo, ad esempio al termine di una colluttazione o di una corsa.” (https://www.amnesty.it/)

Visto che l’attendibilità degli studi che hanno valutato positivamente la sicurezza di questo tipo di arma è attualmente discussa, in quanto tali studi sono spesso incompleti, effettuati su soggetti giovani e sani come gli stessi agenti di polizia, e finanziati più o meno direttamente dalla Axon, la casa produttrice del taser (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/).

Visto che, come riportato dall’agenzia Reuters, dall’inizio degli anni 2000 ad oggi negli USA sono state colpite a morte da taser circa 1.042 persone. Le autopsie di 712 vittime censite hanno evidenziato che in 153 casi, il taser è stata l’unica causa di morte o un fattore che ha portato al decesso.

Visto l’esito negativo delle prime prove balistiche in seguito alla sperimentazione condotta negli anni 2018-2020, che ha portato alla “non aggiudicazione della procedura” con circolare del Ministero dell’Interno del 21 luglio 2020. Infatti secondo una nota diffusa dall’Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia, sarebbe stato certificato che «in merito alla prova di sparo fuori bersaglio, sono state riscontrate delle criticità relative alla fuoriuscita dei dardi, che hanno dato risultanze non conformi alle previsioni del Capitolato tecnico».

Visto che, nonostante l’esito negativo delle prove balistiche di cui sopra che determinarono la mancata aggiudicazione di due bandi per la fornitura di taser, il 24 febbraio 2021 il Ministero dell’interno iniziò una procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, invitando a partecipare le tre aziende escluse nell’ultimo bando. La procedura prevedeva l’aggiudicazione «all’offerta economicamente più vantaggiosa», senza prove tecniche, e una presa in carico pubblica degli eventuali rischi che i taser avrebbero potuto avere durante l’uso. La procedura si concluse con l’aggiudicazione ad Axon della fornitura dei taser. (cfr. https://lespresso.it/c/)

Visto il recente episodio del 13 agosto a San Giovanni Teatino (Chieti), in cui un uomo di 35 anni affetto da disturbi psichiatrici e in stato di agitazione ma che non stava attuando comportamenti pericolosi, sarebbe morto in seguito all’uso del taser unito all’uso di sedativi.

Visto che il taser, sebbene venga presentato come uno “strumento innocuo” che si sostituisce alle armi più letali, potrebbe causare effetti sulla salute da lievi e temporanei a potenzialmente permanenti o letali, soprattutto in soggetti fragili o affetti da malattie psichiatriche, neurologiche o cardiache.

Visto che discussioni analoghe si sono verificate in altri paesi europei, come espresso anche nella sentenza della Corte di Giustizia europea del 19 novembre 2019 che ha posto dubbi sull’uso del taser su persone deboli o inermi.

Vista la Relazione al parlamento 2018 del Garante delle persone private della libertà, in particolare il paragrafo 58 da p.258:”il beneficio derivante da un minor utilizzo delle armi letali è certamente controbilanciato da alcuni elementi negativi non trascurabili: i potenziali rischi di abuso, derivanti proprio dalla sua pretesa non letalità; la sofferenza provocata dalla scarica elettrica alla quale è associato, oltre alla perdita di controllo del sistema muscolare, anche un dolore acuto; le ulteriori conseguenze di tipo fisico giacché la persona colpita dal Taser normalmente rovina a terra.”

Vista ancora la Relazione al parlamento 2018 del Garante delle persone private della libertà, in particolare il paragrafo 58 da p.258:” va chiarito che in caso di ripetute scariche su persone già inermi e a terra, si possono configurare facilmente i reati di maltrattamento e di tortura – con conseguenze penali per gli operatori di Polizia. A questo proposito, occorre chiarire che la pistola elettrica può essere utilizzata solo da personale a ciò specificamente addestrato che sia stato precedentemente selezionato in base a criteri quali la resistenza allo stress e la capacità di saper interpretare correttamente le situazioni operative, avendo nel proprio bagaglio professionale anche altri strumenti per la soluzione di criticità. L’attività formativa al Taser deve prevedere frequenti aggiornamenti professionali e valutazioni ricorrenti.”

Visto che, come si legge nella relazione conclusiva della sperimentazione Taser firmata dal vice Comandante vicario dott.Migliorini, datata 20 settembre 2023, il corso di addestramento per l’utilizzo del Taser si è svolto a cura degli istruttori inviati dalla ditta fornitrice.

Considerato che la ditta fornitrice degli esemplari ha un naturale conflitto di interesse che toglie attendibilità all’efficacia dell’addestramento da essa fornito.

Considerato che le persone, i cui comportamenti possono implicare un intervento di gestione dell’ordine pubblico della Polizia municipale, sono con alta probabilità persone che hanno assunto sostanze o con condizioni di salute precarie e dunque più esposte a pericolo di danni irreversibili se colpite dal taser.

Vista l’affermazione, contenuta nella relazione conclusiva della sperimentazione Taser firmata dal vice Comandante vicario dott.Migliorini, datata 20 settembre 2023, che la sola vista del taser nella fondina del personale della Polizia municipale ha riportato alla calma persone alterate e con animo reciprocamente aggressivo.

Considerato che l’affermazione di cui sopra ha mero valore di percezione soggettiva, non essendo suffragata da elementi probanti e dunque non può essere usata come argomento a favore dell’uso del taser da parte della polizia municipale. Appare, infatti, quanto mai discordante con la premessa che si trattasse di “persone alterate” il fatto che, in una situazione di agitazione e alterazione delle facoltà mentali e aggressività, abbiano queste potuto vedere il taser, se questo era rimasto nella fondina, e compreso che era un taser che poteva essere usato.

Tenuto conto che la proposta di delibera con la modifica relativa all’introduzione del taser è antecedente alla relazione presentata dal Vicecomandante Migliorini (datata 20 settembre 2023, giorno antecedente alla approvazione da parte della seconda commissione consiliare permanente della proposta di delibera in oggetto) sull’andamento della stessa sperimentazione contravvenendo così anche a qualsiasi logica nella valutazione di questa scelta.

Tutto ciò visto e considerato, il Consiglio comunale

  • ritiene del tutto inopportuna la previsione di introdurre il taser all’interno del suddetto Regolamento, e approva lo stralcio dall’art.22 del Regolamento della Polizia municipale di Pisa della parola “taser”;
  • Impegna il sindaco e la Giunta attraverso gli uffici competenti a prevedere e potenziare un addestramento alle tecniche di intervento nonviolento nelle situazioni di tensione per la Polizia municipale.

 

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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