Tenuto conto che la Dichiarazione UNESCO sui diritti degli animali li considera capaci di provare dolore e piacere, e li ritiene titolari di diritti che debbono essere tutelati;
Tenuto conto dell’articolo 9 della Costituzione Italiana che afferma in particolare che la Repubblica “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”;
Tenuto conto dell’articolo 41 della Costituzione Italiana che in particolare afferma che l’iniziativa economica non può recare danno alla salute e all’ambiente e che la legge determina i controlli opportuni perché l’attività economica possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali;
Considerato che l’articolo 3 del DPR 31 marzo 1979 stabilisce che l’Amministrazione comunale è il primo responsabile della tutela degli animali sul proprio territorio;
Tenuto conto delle leggi 189/2004, 201/2010 e 96/2013;
Considerato che il Regolamento comunale sulla tutela degli animali in oggetto ha tra i suoi principi guida, nell’ambito dei principi e degli indirizzi fissati dalle Legge Regionale Toscana e dello Stato Italiano, il riconoscimento delle finalità affettive, educative, sociali e di pubblica utilità della presenza e della salvaguardia di animali non umani sul territorio del Comune di Pisa nonché la necessità di sviluppare nel sistema educativo dell’intera popolazione il rispetto degli animali e il principio della corretta convivenza con gli stessi;
Considerato che nel già citato Regolamento in oggetto il Comune di Pisa riconosce alle specie animali non umane il diritto a un’esistenza adeguata alle proprie caratteristiche etologiche e biologiche, muovendosi nel rispetto e nella tolleranza di tutte le specie viventi, con particolare riguardo a quelle definite più deboli;
Tenuto conto che la vita umana si sviluppa e prospera grazie all’interdipendenza con le altre specie viventi, che quindi l’idea di supremazia della specie umana sulle altre specie animali non ha basi scientifiche e che perciò la relazione con le altre specie viventi non è in alcun modo eliminabile e nemmeno pensabile in un’ottica di sopraffazione;
Ritenuto che l’idea di tale supposta supremazia della specie umana sulle altre specie viventi è concausa del disastro climatico ed ecologico in atto;
Considerato l’enorme impatto degli allevamenti intensivi di animali da carne, latte e uova nell’effetto serra (causa del riscaldamento globale), nell’impoverimento dei suoli e nell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere, nonché nella diffusione di malattie infettive e trasmissibili alla specie umana;
Ritenuto che un’equilibrata convivenza con le specie animali non umane passa attraverso un’efficace azione di sensibilizzazione e responsabilizzazione della cittadinanza nella gestione degli animali domestici, nella fruizione degli spazi verdi urbani e nell’interazione con la fauna selvatica;
Considerato il ruolo centrale che gli animali domestici hanno nella vita della cittadinanza e considerate quindi le necessità di spazi attrezzati per la fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini e dei loro animali domestici;
Considerata la necessità di provvedere alle cure mediche per animali feriti e ammalati nelle maniere più efficaci e sostenibili;
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta
a estendere ad ogni quartiere la creazione di aree per la sgambatura dei cani, che siano debitamente attrezzate;
a promuovere un’idea di responsabilità condivisa con i quartieri sulla gestione dei parchi destinati agli animali creando appositi comitati di gestione, controllo e segnalazione;
ad attivare un percorso con gli uffici competenti per la progettazione e realizzazione di una spiaggia attrezzata per la presenza di animali da compagnia sul litorale;
a promuovere, di concerto con ASL, Ministero dei Trasporti, Ordine dei Veterinari e mondo associativo, un tavolo per la messa a sistema dei servizi veterinari pubblici e privati esistenti, per verificare la fattibilità di un servizio di ambulanza veterinaria per il soccorso di animali feriti e ammalati, e per verificare la fattibilità della realizzazione di una sala operatoria presso il canile municipale;
di concerto con volontarie e volontari, a sistematizzare la gestione delle colonie feline con i comuni limitrofi;
a monitorare gli allevamenti e le aziende di produzioni animali sul territorio, favorendo la diffusione di allevamenti biologici e attenti alla salvaguardia del benessere fisico e psichico degli animali;
a sensibilizzare la cittadinanza sul corretto rapporto con la fauna selvatica e conseguentemente a organizzare la manutenzione del verde urbano nel rispetto delle esigenze della fauna selvatica;
a favorire la riduzione del consumo di carne e di prodotti di origine animale nella ristorazione collettiva a partire da un’ adeguata presenza di pasti totalmente vegetali e dalla presenza di percorsi di educazione alimentare che guardino alla sostenibilità e all’impatto sulla salute nel lungo termine delle scelte alimentari, nella piena garanzia delle esigenze nutrizionali specifici degli utenti e di quanto previsto dalla normativa e dalle linee guida nazionali in materia di ristorazione collettiva
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare