Ordine del giorno: Politiche di contrasto della povertà nel territorio comunale alla luce della Emergenza Covid-19

Il seguente ordine del giorno è stato presentato al Consiglio Comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile)


Ordine del giorno: Politiche di contrasto della povertà nel territorio comunale alla luce della Emergenza Covid-19

Visto l’ultimo rapporto Caritas “gli Anticorpi della Solidarietà”, pubblicato in occasione della giornata mondiale contro la povertà del 17 ottobre 2020, che evidenzia come da un anno all’altro (dati maggio-sett-2019 e maggio sett-2020) il numero di nuovi poveri che si rivolgono ai centri di ascolto diocesani e parrocchiali della Caritas è passata dal 31% al 45%.

Considerato che nel medesimo rapporto, emerge come quasi una persona su due chiede aiuto ai Centri di Ascolto per la prima volta e che aumenta il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani e delle persone in età lavorativa; in particolare sono aumentate le donne, più fragili e svantaggiate sul piano occupazionale.

Ritenuto che l’attuale fase di recessione e di aumento delle disuguaglianze sociali colpisce, tra le categorie della popolazione soprattutto i minori delle famiglie in stato di povertà che , sostiene la Caritas, “subiscono le difficoltà del presente (minori in famiglie povere e intermittenza dei percorsi di istruzione) e il futuro pregiudicato a causa della “difficoltà di uscire dalla condizione di povertà e l’incertezza di percorsi di istruzione solidi, stabili, duraturi”.

Richiamato il Piano Nazionale di Contrasto alla Povertà, che indica quali Livelli Essenziali delle Prestazioni, il rafforzamento del servizio sociale professionale, (per arrivare ad avere almeno un assistente sociale ogni 5mila abitanti), la previsione di un punto di accesso ogni 40.000 abitanti, il rafforzamento del percorso di presa in carico individualizzata e multidimensionale.

Considerato che la Giunta Regionale Toscana con delibera 998 del 10 settembre 2018 ha approvato il “Documento programmatico di contrasto alla povertà” secondo quanto previsto dall’art 14 del Dlgs. 147/2017, che indica in dettaglio quattro obiettivi prioritari:

  1. rafforzare il processo di presa in carico,

  2. promuovere l’attivazione e il rafforzamento delle reti e delle risorse territoriali,

  3. sviluppare l’infrastruttura territoriale per garantire il REI come livello essenziale delle prestazioni,

  4. integrare fondi e programmi comunitari, nazionali e regionali.

Visto il Documento Programmatico Di Zona per il Contrasto Alla Povertà ai sensi dell’articolo 13, comma 2, lettera d), D.Lgs 147 del 2017 elaborato in attuazione dei Piano Nazionale e di quello Regionale ed approvato con Delibera n.4 del 2019 della sds zona pisana.

Premesso che nel Pis della Zona Pisana 2020-2022 è specificato che ” Il tema del contrasto alla povertà rappresenta una priorità per la SdS e come tale si declina nell’assicurare il LEP previsto dalla L. 29/2019 ma anche con la tutela e promozione della salute e la riduzione delle diseguaglianze in riferimento agli obiettivi prioritari del PSSIR. Occorre attivare il territorio e la comunità, per innescare processi di moltiplicazione che sostengano i percorsi di uscita dalla povertà. I programmi devono assicurare che il sistema dei servizi agisca assicurando in modo omogeneo i servizi, i LEP e diffondendo le buone prassi sulla zona”.

Considerato che difformemente da quanto definito dalla Delibera citata, nel Pis 2020-2022 la Programmazione Operativa Annuale relativa all’anno 2020 è rappresentata da una generica raccolta di obiettivi, ed è fortemente carente nella definizione delle attività e delle risorse da impiegare (vedasi POA relativi al RDC – Fondo povertà (P – A. Rafforzamento dei servizi sociali e B. Interventi socio educativi e di attivazione lavorativa) C. Promozione di accordi di collaborazione in rete e alla strutturazione del Livello Essenziale della Prestazioni).

Considerato che nonostante il trasferimento ricevuto, sia per il RdC che per il REI, i beneficiari difficilmente riescono ad uscire dalla condizione di povertà assoluta, essendo la soglia del rdc l’80 % della soglia di povertà, tanto che il rapporto citato conclude che il Reddito di Cittadinanza ha una scarsa efficacia nel far uscire i beneficiari dalla povertà assoluta, una buona efficacia nel ridurre l’intensità della povertà.

Vista l’assenza di una strategia di rilevazione del peggioramento delle condizioni economiche e dei fenomeni di esclusione nel territorio testimoniati, secondo quanto rilevato dalla Caritas Diocesana dall’aumento delle famiglie in difficoltà per la perdita dell’occupazione, tanto che la percentuale di nuovi accessi ai servizi di contrasto alla povertà è aumentata del 40% durante il periodo del lockdown.

Ritenuto che vista la drammatica straordinarietà di questa fase, sia necessario ribadire in ogni occasione e per ogni ambito del governo locale che l’obiettivo è la guerra alla povertà, che in nessun caso può essere dichiarata un dato immodificabile e tantomeno una colpa.

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta per quanto di loro competenza

A istituire un Fondo unico di contrasto alla povertà che superi la distribuzione di aiuti con il sistema dei bonus e che sia integrato da nuove risorse, dell’Amministrazione comunale adeguate a sostenere le famiglie in difficoltà;

A dotare il Tavolo di Contrasto alla Povertà, di effettivo potere e centralità, aprendolo alla partecipazione di tutte le risorse della comunità: Caritas Diocesana, le organizzazioni del terzo settore; i referenti dei servizi sociosanitari pubblici territoriali; i referenti delle comunità straniere; le Organizzazioni Sindacali, con particolare riferimento alla rappresentanza del precariato e degli inquilini; gli Enti Religiosi impegnati nel contrasto alla povertà; il mondo della scuola e l’Osservatorio contro la dispersione scolastica; le Università e organizzazioni studentesche; l’Inps , il Garante dei diritti delle persone disabili, il Garante dei detenuti; il Presidente del comitato di partecipazione della sds;

A realizzare, sulla base delle indicazioni del Tavolo, il Centro per la Documentazione e la Ricerca sul contrasto alle disuguaglianze che abbia fra i suoi compiti:

  • studio e raccolta di buone prassi attivate sul territorio nazionale ed europeo;

  • reperimento di nuove risorse;

  • progettazione partecipata di misure innovative di contrasto alla povertà trasversali ai settori del Governo Locale.

Alla realizzazione del Profilo di Comunità all’interno del Piano Integrato di Salute ed avviare nell’immediato un’ azione di rilevazione dei fenomeni crescenti di seclusione, e di nuove povertà, con prioritaria attenzione alla condizione di vulnerabilità sorte con l’emergenza epidemiologica, rappresentando, quartiere per quartiere i fenomeni, le criticità e le risorse attuali e potenziali, ed elaborando il Profilo di Comunità, integrandolo nel processo di costruzione del Profilo di salute.

A realizzare un sistema di interventi per l’inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate, impiantando un sistema pubblico di accompagnamento all’occupazione che superi la frammentazione dei progetti POR FSE attraverso le seguenti azioni:

  • stipula di protocolli specifici tra i servizi di contrasto all’esclusione sociale di competenza comunale e quelli di competenza del Centro per l’Impiego al fine di formalizzare il percorso assistenziale e di cittadinanza per l’accesso al lavoro dei soggetti svantaggiati a norma dell’art 4 legge 381/90 e delle persone a bassa contrattualità;

  • istituzione di servizio integrato e zonale di mediazione, accompagnamento e sviluppo dell’occupabilità per prendere in carico le persone a bassa contrattualità con progetti individualizzati a regia pubblica;

  • valorizzazione, potenziamento e sostegno delle cooperative sociali di tipo B;

  • sensibilizzazione del tessuto produttivo locale circa le agevolazioni regionali previste per le aziende che assumono persone svantaggiate secondo l’art 4 della legge 391 del 1990;

  • sostegno mirato ai lavoratori delle cosiddette “economie informali” duramente colpite dalla pandemia in corsoA elaborare entro il 31 dicembre 2020 un Piano Educativo di Zona Straordinario di contrasto alla povertà minorile per la tutela del diritto all’educazione e all’istruzione per l’Infanzia e l’Adolescenza in vista delle nuove modalità di organizzazione della didattica e dell’educazione, integrando interventi dei settori dell’istruzione, della mobilità, dell’urbanistica, del patrimonio e delle politiche sociali che comprenda

    • la mappatura delle aree a maggiore rischio di povertà educativa e l’ elaborazione di piani strategici territoriali di intervento sulla base di indicatori comuni, che rilevino per ogni area lo stato delle scuole, le caratteristiche socio-economiche e l’offerta di servizi educativi e culturali extrascolastici del territorio;

  • creazione di un Fondo straordinario destinato al contrasto della dispersione scolastica ed al sostegno mirato sia in caso di attività scolastica ordinaria che in caso di continuazione della Didattica a Distanza;

  • rilevazione attivata in concerto con le istituzioni scolastiche, delle situazioni di difficoltà, con particolare riferimento alla valutazione della sussistenza delle condizioni materiali per proseguire nello studio a casa e elaborazione di progetti educativi individualizzati ed integrati;

  • dotazione alle famiglie in difficoltà di un pacchetto di agevolazioni tali da consentire la connessione ad una rete internet, tramite WI-FI gratuite o la fornitura di connessioni funzionanti, e la possibilità di avvalersi di consulenze tecniche per risolvere i problemi informatici. Manca del tutto, pur in presenza di personale sufficiente (11 Assistenti sociali in più), la Progettazione Personalizzata che possa sostenere cittadini e cittadine nel precorso di conquista della piena autonomia;

Per evitare che il Reddito di Cittadinanza sia solo un mero contributo economico e che rappresenti solo una dispendioso distribuzione di risorse è necessario garantire la presa in carico dei percettori del Reddito di Cittadinanza in carico ai servizi, prevedendo:

  • di avviare il sistema previsto dalle misure previste nel Reddito di Cittadinanza, visto che nella relazione pervenuta nel mese di agosto da parte dell’Unità Funzionale Socio Assistenziale Consultorio e Neuropsichiatria Infantile , a fronte delle 1258 situazioni in carico ai servizi della Zona Pisana, pur essendo soddisfatta la dotazione di assistenti sociali prevista, era stata solo disposta la fase dell’Analisi Preliminare dei cittadini titolari del reddito di cittadinanza;

  • la strutturazione delle equipes multidisciplinari in grado di prendere in carico i casi complessi;

  • la formalizzazione degli Accordi con i Centri Per l’Impiego;

  • la definizione dei patti per l’Inclusione per i casi semplici;

  • la definizione dei Quadri di Analisi elaborati dalle equipes multidisciplinari nei casi complessi;

  • le procedure di follow up dei sostegni attivati.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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